4o più instruttiva , che avessei lasciata a’ privati ed a’ governi la spenenza e 1’ antichità. Parimenti ei dichiara come impolitico il preferire alla propria la moneta straniera ; e condanna , qual attentato alla giustizia ed al Credito pubblico , l'alterare il valor della propria . Egli trovava ancora la proporzione fra l'oro e l’argento poco differente da quella, eh’ era di già stabilita, infìn da’ tempi di Platone , ad un j” ; e quindi sosteneva , che la ^ proporzione di prezzo dovesse abbandonarsi alla poteslà dell’uso degli stati finittimi e commercianti , co’quali si abbia, o si possa avere commercio (i). E di fatti , ogniqualvolta non è stata rispettata questa legge suprema , che dee sola regolare il valor numerario della moneta ; e si è invece tentato sturbarne il corso ; à la sperienza immanchevolmente mostrato , che ogni menomo cangiamento in questa parte à recato sconcerti gravissimi all’intera circolazion del commercio. Né qui é da (.1) Parte ni. c. v. "