36 le semplici, ma giuste riflessioni del nostro Autore . Egli di fatti non vede nel cambio cbe un puro effetto della maggiore, o minor ricchezza , che dee preceder pur sempre la moneta ed il cambio , che unicamente la rap-presentano. Scriveva perciò con una semplicità eguale alla verità, che aveva compresa; che il cambio dee farci supporre , che prima di esso sieno venuti i denari , o che vi debbano venir poi : altrimenti dovrebbe supporsi una specie di progresso in infinito ; il che sarebbe insussistente e ridicolo (i). Così mostrando per tutti gli aspetti irragionevole e ingiusta ogni prammatica , che la ragion de’ cambj alterasse , ne proponeva un’ intera e legittima libertà , come quella di ogni altro contratto ; il quale essendo e dovendo esser libero nella sua origine, gli si faria ben torto , se gli si togliesse quel, che gli à concesso la legge (2)^ In questo modo applicando egli al cambio la libertà de’ contratti, dava egli a divedere , cliQ 1 (1) Parte 11. c. 1. (a) Ivi c. xi.