C il ) di tutto ciò che serve agli usi degli uomini , e che si esprime col nome di ricchezza (1). Che gli agenti naturali sieno capaci di sviluppare una forza , una potenza cooperatrice della produzione, e che posseggano in conseguenza una facoltà produttiva , è questo un fatto che non può al certo rivocarsi in dubbio. Chi però sviluppa questa forza? Chi mette in opera questa potenza ? Chi riduce ad un atto reale ed effettivo questa facoltà vaga ed indeterminata? L’uomo solo col suo travaglio. Il vento che rigonfia le vele di un legno mercantile, mentre adempie le permute del nuovo con l’antico emisfero, contribuisce all’incremento de’profitti del commercio. Ma se quest’ agente naturale acquista un’ influenza utile al commercio, è da farsene ragione a quell’ impiego di travaglio umano , che lo si appropria , e ne trae vantaggio. Il foco, col rammollire i metalli, diviene uno de’ più efficaci fautori della metallurgia. Ma il punto in cui I’ attitudine di questo agente na- (t) Say Traile d’ Econ. Polii. Liv. i. chap. 4. Gioja Nuovo prospetto delle scienze economiche, Lib. 2. cap. 1. ctc. etc.