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         q_ u i n t a. gop ini diano compatimento * ficcome defidero che mel diano Voftre Signorie Illuftriilìrrìe alle quali riverentemente mi confermo.
      LETTERA VI.
  SOno da taluni cotanto invidiati i guada» gni anche più innocenti de Mercatanti ( che fanno ógni Audio o per toglierli dalle lor mani; o per minorarli, e talvolta ancora con Arti le più fordide ,, c con le indufìrie più vili • Guai a’ Mercanti ; fe per elercitare la Mercatura non fi ricercafie un lungo tirocinio, e fe hón folfero neceffarie molti Alme notizie, e molta pratica, rifchj di roba, e pericoli di vita: tutto il Mondo di-
  venterebbe Mercante, il foprallègato Benedetto Cotrugìi ; dice* che al fuo tempo era ; comune, ed ufato proverbio, più volervi a fare un Mercante * che un Giudice iti lègge ; e ne rende la ragione : perchè ogni fcieh%a ha i fuoi canoni, e le fue regole , le quali ojfevvando ì uomo diventa perfetto . Solo ia Mercatura ccnjìjìe nelle invefìigagioni del proprio intelletto naturale da effere per dì , e per ora arbitrata : E pure 1’ interelfe così pubblico come privato vorrebbe che il Commercio s’efe reità (fe foló da’Negozianti , ètcluiwamente da tutte le perfone autorevo-