Ii8 Lettera. LETTERA Vili. Ofe in dubbio il celebre Cornelio Taci* to, (a) fé avendo i Dei negato a’Ger-mani l’argento, e l’oro, abbia a dirli che fieno flati verfo quefla Nazióne própizj , ovvero adirati. Potrebbefi forfè da noi pur proporre un fomigliante Problema : fe fia fortuna , ovver difgrazia , che una parte del no-flro Friuli fia iterile. Io però reputo quefla flerilità un favore fpeciale della Divina Previdenza, mentre il fondo afeiutto, e fabbiófó dà in maggior copia , e più perfetta nelle fue qualità fperifiche la Seta, come ho altrove accennato (¿)* Ogni Provincia ha un Territorio, in cui, dopo di aver cavati i prodotti di prima e feconda neceflìtà , devono gli abitanti con ogni fludio coltivare quel prodotto, che può dare maggiore alimento ali’ induflria , e trattenimento ad una maggiore Popolazione, la quale, come ho provato in alcuna delle precedenti mie Lettere, dalla proporzionata , e (a) Argentum, & aurum propini an irati Dii negaverint dubito . Corn. Tacit, De Mot. Ger. ( b) Tom. I, Lett. XK con-