Quinta. 8i rono inventare .* di che la fola cagione fi è la facilità, a cui le ha condotte la pratica, e 1* ufo. Ma fembra che tutti gli uomini ab-borrifeano la propria profefiione, di cui provano gl’incomodi fenza riflettere a quelli delle altre profefiìoni • e molti perciò appena veggonfl nato un figliuolo , fanno propofito di non volerlo educare nella propria profef-fione .* in cui fe furono sfortunati , o non accrebbero le loro fortune fecondo il loro de-fiderio; fol che fi pongano ad efaminare la propria condotta, ritroveranno di non poterne incolpare che i proprj difetti. Abbiamo veduto nella Lettera fopra la Seta i motivi pe’quali Abas il Grande Re di Perfia trafportò gli Armeni dalla loro Patria e gli ftabili in Zulfa Città proffima ad Ifpahan. Alcuni Miniftri di Cha-Solimano(<*) avevano formato il difegno di obbligarli tutti ad abbandonare il Regno ovvero a farli Maomettani ; penfando che il loro Regno fofle profanato finattantochè teneva nel fuo feno quella Nazione, da efli chiamata infedele. Era perduta , dice il celebre Monte, fquieu la grandezza Per liana , fe in quella occafione la cicca divozione fofle fiata ascoltata. Non fi fa come abortiffe l’orrido difegno ; e non meno quelli che fecero la F pro- (a) Lettres Perfanes Lett. LXXXV. pag. 241.