£ Lettera itati ancora conofcendo adequatamente nè i proprj lor beni, nè le lor proprie forze , Eccome aveano di quelli un troppo più alto concetto che non conveniva , così di quelle confervavano una troppo balia opinione . Coneiof-fiachè riputando eliì per una parte le Scienze , e le Arti giunte al più alto grado ( pregiudizio che regna fingolarmcnte tra gli ftudj dell’Agricoltura ) non cercavano di dar ad effe maggior perfezione, e per l’altra difpregiando oltre il dovere fe ftcflì, impiegavano nelle più frivole cole, e da nulla le proprie lor forze, non facendone poi alcuna prova per rifpetto a quelle che fono di maggiore importanza: Pre-ic pertanto egli in quella fua opera non folo a dimoi!rare quanto folfero alle Scienze fatali quelli due pregiudizj, ch’egli ivi medefimo paragona alle due famofe Colonne d’Èrcole • dacché tolgono agli uomini in una, ed il de-fiderio, e la fperanza di fare ulteriori avanzamenti y ma ad aprire inoltre la llrada all’umano intelletto, ed a proporgli que’mezzi, che folfero più opportuni ad acquetar più perfette cognizioni delle cofe, e che contribuir po-telfero a’ maggiori progreffi delle Sciènze. Ma poiché ben vide quale Eretta alleanza aveano le Scienze con la Storia Naturale, da lui grullamente chiamata Madre delle Scienze (a) , quindi è che oltre le molte utilifll- me ( « ) Vag. 71.