Lettera Ùir fi voglia delle imputazioni, che loro veni gono dare nell’occafione delle turbolenze in-Torte in que’ paefi per lo ftabilimento de’con-fini tra gli Spagnuoli, e Portoghefi , chi è quell1 uomo amante dell’umanità, che defide* rafie di fottfaerli dalla dolce direzione , ò Ìoggezione che voglia appellarli di que* benemeriti Padri, per metterli lotto il giogo degli Spagnuoli j o de’ Portoghefi? L’ autore dello fpirito delle leggi non può a meno di non colmare digiufti elogj i P.P. Gefuiti-,', benché gli ftelìi elogj fiano afperli di qualche centra* ch’io qui lafcierò di ri-ferire s lenza però alterare * il fentimento verace dell’Autore. Cosi adunque fcriv*egli(<*). „ Il Paraguai può fommlniftrare un altro e-„ l'empio, (b) d’un popolo cioè (come avea *„ detto poco innanzi ) la cui probità fembrà „ tanto naturale , quanto la bravura preflò 3> gii Spartani; e farà Tempre una bella cofa il „ governare gli uomini rendendoli più feli-„ ci . Ben è gloriofa cofa per la Società ^ „ effere fiata la prima, che abbia mofirato „ in quelle contrade l’idea della Religione -, unita a quella dell’ umanità. Col rifarcire i fac- < a ) De Ì Efprit des Loix . Liv. IV. Chap. VI. pag. 85. ( b ) V altro efempio è quello di Que cheti di Peti*