Duodecima; ìop che pretendendo d’ edere danneggiati dalla diverfione della poca acqua che fu necedaria pel nuovo Edifizio promoflero contro il Zamparo de*litigi , che dopo grandidimi di-fpendj fi terminarono da’fuoi figli follmente l’anno 171$.
   L’anno 1(584« lì diede principio alla fabbrica • ma edendo il Signor Zamparo nell* errore quafi comune di confiderare gl’ imperiti muratori come architetti ( pregiudizio per cui avviene che la maggior parte delle fabbriche anco piti difpendiofe di cotefia Città, e Provincia non hanno nè la bella ftrut. tura, nè la giufta difpofizione che hanno per tutto il redo dell’Italia ) quando era quali terminata la fabbrica rovinò , e con doppia fpefa fu rifatta .
  _ Per fare le macchine interne fiabili, e mo-vibili chiamò da Badano Cipriano Brici-to che feco conduffe molti artefici [ tra’ quali, alcuni fi fermarono in Udine per le occorrenze dell’Arte] e con fpefa confidera-bile fi terminò 1* Edifizio dentro lo fpazio di un’anno incirca#
   Non v’era a quel tempo alcuna perfona in Udine che fapefie quell’arte; poiché i piccioli edifizj lavoravano in altra maniera, ed appena avevano operaj fufficienti . Gli convenne perciò far venire da Badano , c da’ luoghi circonvicini cento e più per-fone .                                     r
Tomo W,
Quc.
O