Settima. ih ,, guimento delle imprefe; fi ha da fare ri« „ corfo, c prima , e Tempre alla lor prote-„ zione con tutta premura, e fidanza . Pur« „ chè abbiano i Capi del Popolo carità , c „ mente, non è da credere, che dentino ad „ intendere quanto fia caro a Dio , e prò-,, fittevole non meno al Pubblico, che a lo-„ roftefii, il promuovere le Arti onefte, fedii „ traffico, col rendere induflriofi, e coi te-„ ner Tempre oneftamente occupati nelle fa-„ tiche i Cittadini tutti. Neliblocafo, che „ la volontà de’Sovrani foffe reflìa, c Tonnac-„ chioTa di troppo, e molto pili Te d’impe-„ dimento a ftabilir T Opere di Carità , ar-„ rivando effi tal volta a non abbracciare, ,, anzi a rigettare ciò, che pure dovrebbo» „ no eglino fteffi, per cagione del loro of» „ ficio, proporre ai Pubblico , o propodo „ da altri a mani baciate accettare ; allora ,, Tarà Tcufabile quel Popolo , che defifterà „ dal tentare impreTe, benché glorioTe a Dìo, „ e agli uomini, delle quali non fi poffa „ promettere, fe non una infelice riufeita ^ „ ma quelli cali Taranno ben rari. ,, Principi feguaci della legge di Crifto , „ ed intendenti del loro benefico miniilero, „ è da tener per certo, che proteggeranno, „ e promuoveranno anch* effi certamente gli „ avanzamenti della Carità, per amore di „ quel Dio , che avendo loro date le Tue „ veci in terra, ha anche pollo loro addoflo 1* ob. »