Lettera II. $5 „ mercanti di mode, di far venire certi mate-riali da Parigi, ibftenta quella Manifattura , che farrebbe già in fiore, fe il fabbricato-l% re avelie con che farne tutto il fondo , „ ch’efla elìge. Quello non è che un prin-„ cipio molto debole , ma finalmente è un „ principio, anii è affai più in quello gene-„ re. Quell’è Tempre una pròva che fi pof-,, fono agevolmente introdurre le fabbriche „ delle materie prime delle mode. In tanto ,, le lavoratrici di mode polfiedono pCrfetta-„ mente l’Arte d’impiegare quelle materie , „ e di formare le mode; è quell’Arte è di „ già utililfima, poiché èfla dà al paeiè tut-to il prezzo dell’opera di mano con le „ mode ch’elfa produce, il quale fovente fo-„ pra certi capi afcende al valore di cento „ per cento; ed unito alle mercanzie può ellenderfi fino a dare alla Città di BrufTelles t, un ramo di commercio ricchiifimo, « Venezia ha de’ vantaggi grandifiìmi fopra Bruflelles . Perciocché primieramente fon» prodotto Tuo proprio le materie prime , e ipecialmente la feta : fono Manifatture Tue proprie tutte quelle che in così gran numero occorrono per tutte le mode ; nè altro le manca fuorché i veli broccati, de’ quali ora fi fa un confumo immenfo. Non farebbe difficile però l’introdurli. Si fanno quelli con la feta della China, falita ora ad altillimo prezzo per la rigorofa proibizione del trafpor' D 4 to