Lettera II* 41 n\iàre a chiunque cerca per comune utilità di contribuire a’ maggiori progreifi delle Ar* ti, e del Commercio: Quccirca imperitos monete , & cum liberiate arguite, ignaros doce-te , eriiditos confirmate, aberrantes re due ite . JsLec fi eadem verba iifdem de rebus profera-mus vitto nobis vertatur, Fratresi feilieet credibile efi, nonnullos iterata toties auditione pu-defaftos vel femel aliquid boni gefiuros * Ò* mali declinaturos : Ait enim per Fropbetam. Deus: Tefiificare illis h<ec j forte voeem tuam audient ( a ).
    Soffrite adunque, Illuftr.sigg.* Ch’io vi torni a parlar delle Mode. Due Claflì di Autori di nuove mode oggidì lì ritrovano nella Francia : il primo lì è un drappello eletto nella Ge* rarchia Ecclelìaftica * ne’Principi , ne? primi Avvocati de’ Parlamenti, e ne’ Letterati del primo ordine che facrificano le loro foftanze le lóro vigilie* i loro ftud) al bene non già de’ foli Francelì ma di tutto il genere umano . Di quelli può dirfi ciò che i Gior-nalifti di Buglione differo di M. Duhamel (&),, Quelli Signori fono inftancabili nel cer-„ care i mezzi di renderfi utili all’umanità * Le invenzioni più ingegnofe non fono da t, eflì confiderate che belle chimere, finattan-
                                                                               *, tochè
    (a) Jerem* 2 <5. 3. Ezech. 2. 7.
    \ò) Journal Encydop. N. 1765 T. n8,*\p.e 15,