*44 RAGIONAMENTO IX. olcfialtico, che deve efercitar virtù, e acquiftar faO^ tità ? E pure anche il Regnante tien troni, in cui s innalza, tien diademi, tra cui rifplende, tien reali ammanti, da cui fi adorna ; e tra quefte altezze , & tra tanti fplendori, fe egli fi umilia , non cade nò, ma fi piega, per poter poi innalzarli più maeftofo. E quanto maggiormente il dovremo far noi,quando le fteflc noftre grandezze ci raccordano le abiezioni di quel Dio, da cui furon'cfle a noi acqui-Irate? Le noftre porpore fon forfè tinte di altra grana , che del Sangue di Crifto ? I noftn biffi da alrro candore, che da quello del manfuero agnello ? Le noftre corone figurano altro, che le fpine, che tra-pafiaron le tempia al noftro capo ? E dunque perche fdegnare di effer’ umili nell r {cuoia del Croci? nfio,etrale memorie di un vii Prefepìo, in cui nacque, e di un vergognofo Calvario , in cui mori? Gì raccordiam forfè del Taborre ? Ma ivi non tutti g ì Appoftoli fu ron condotti. Ed un di que tre,per-e e troppo fi lafciò abbagliare da quegli f plendori , u nprefo, quando propofe di voler* ivi ftabilire la ua dimora. Ah che nella Chiefa fovente avviene * c eg i ultimi fieno iprimi, ed i primi divengano ultimi. L umiltà è a noi mento , non è difetto : 9 colui tra noi fi riconofce p«ù degno, che tra noi comparifce piu umile. Se la fuperbia difcacciò gli « n1	’Coaie potrà fare ftare gli uonli-
‘ne, 3	fopctbia è così odiofa, che infi-
lai; UrJrI Jraiìn.° dara Pcr ingiuria • c comech* fnlaÓHs ^!n^n altri vizj, che P infamavano,la>
Paca: ir	i^er U Ubicata tra tutte le fixe infamie
Pa^.,,1 efee la maggiore.	fuFerbum> comc difFc
di Taiquimp Superbo il Panegirica di Teodofio ,
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