lìa de’tempi avanti al deferto fattone^ da domani, foifero fenza niun paragone più popolate , che non fono oggidì, afcrivendo ciò a due aifai ragionevoli e probabili cagioni > l’una delle quali è, l’avere avuto di molte piccole Re-nubblichette i l’altra edere Rate le terre con minore inegualità divife, cbe non iono Rate poi, che tutte le leggi Agrarie furono antiquate. Si è veduto a queRi anni addietro ufcire in Francia un libretto fui numero degli uomini (i); per li cui calcoli fi è creduto, che que-Ra parte fola d’Italia, che fa il noRro Regno nutriffe intorno a fette millicni di abitanti. Il Signor David Hum, famofo Filolofo lnglefe , in un’affai dotta ed erudita Opericciuola fu la popolazione degli antichi (2), crede di avere delle ragioni di fofpettare di queRi conti , e calcoli, nè pare inclinato a credere, che l’Italia abbia potuto mai fare intorno a 18. nul-lioni di abitanti, ficcome il pretende f Autor re del numero degli Uomini. Stimo anch io, che quefli calcoli fieno troppo efagerati : ma non ini rimuovono dal credere> che noi iiamo alquanto decaduti in fatto di popolazione . Appena noi potremo fare il quarto di quelle cole che noi leggiamo efferfi fatte duemill’annl addietro i e quefio ci dee effere manifeRo ar- go- ( 1 ) Le nombre des tìommes . . (zi Effay of thè Populoufnes of antient Nations, ri-ilampato mliemc con 1’ altre lue opere a Londra 175H. in quarto lotto il tic. IJfays and Tratife on federai $ubiefìs »