dà a /partire , e in molti altri luoghi d’Italia, la partizione fx sà, che è più cara, che a Milano. E volendo calcolare la ipefa con cui fi paga l’opera dei Saggiatori, quella eccederebbe di gran lunga la fpeià della partizione, e in una quantità grande di Metallo fi renderebbe^, infoffribile. Di più è da avvertirli, che in tutti gli altri metodi è ne-ceflaria la fufione, la quale porta_. lèmpre il pericolo, e il difpendio di tutte le dilgrazie, che a lungo andare fi danno di rotture di recipienti , e altro . Sicché computando il comododilavorare inquantità grande, di cui tutti gli altri metodi mancano, e la ficurezza, che nalce dal lavorare lènza fufione, mi pare , che la Cementazione fi trovi ièmpre di minor dilpendio, e che quella fia la Caulà , per cui nelle^, Zecche viene di fatto preferita a tutti gli altri metodi. 2 6.Premelfe quelle notizie, e dilcendendo a liquidare la giufta domina in cui polla valutarli la fpe-ià della Cementazione, quella nelli appuntamenti di Torino fi fuppo-ne valutabile a ragione di 43. ioidi l’oncia Moneta, e pelò di Milano ; perchè in quella Zecca è venuta a collare una lèmma limile per le ragioni efprefle in una informazione, che a tale effetto ho fatta mettere in Carta al Signor Compayre , e che rimetto anneffa al num. XIX. 27. Quella lèmma parve in verità molto alta, e opportunamente con la venuta del Signor Paoli, fi è potuto mettere in chiaro, che_, egli nella Zecca di Firenze in tutto il tempo, che l’ha amminillrata, non ha fatto mai fpendere per ragione di tal Cementazione a chi portava l’Oro in Zecca più di un paolo l’oncia, come egli ha dichiarato in un altra limile informazio- ne, che ho fatto anco a lui mettere in carta, e che rimetto annelfa al num.XX.in confermazione della_* quale egli ha fatto inoltre venire di Firenze li attellati dei principali Mercanti, che a elfo confegna-vano l’Oro , i quali afiìcurano in_. oltre , che anco dopo l’amminiilra-zione del Signor Paoli , e dopo principiata l’amminiilrazione per conto di quell’ Appalto generale, hanno continuato a conlègnare l’Oro a i nuovi Direttori di quella Zecca per convertirlo in Zecchini con riftelfa fpelà, e alle volte con ipefa minore di quella,che era folito efigere il detto Signor Paoli, il quale fi è efibito ancora quà lèm-pre pronto a efeguire la Monetazione dei Zecchini con la ipela inedefiraa di un paolo l’oncia, e niente di più a titolo di Cementazione , e làlve tutte le altre ipele di manifattura, che vanno fecondo il lùo conto, e la pratica da lui ofi lèrvata in Firenze, a un’ altro paolo , e mezzo di più per un oncia d’ Oro. 28. Veduta quella diftanza di prezzo’ tra la pratica di Torino, e quella di Firenze, ho creduto bene di olfervare la pratica della Zecca di Venezia ; e in primo luogo ho trovato nel trattato delle Monete di Cari’ Antonio Broggia llampa-to in Napoli nel 1743. al Cap. 22., che fi dà il conto delle fpeiè, che fa lèffrire la Zecca di Venezia a chi porta l’Oro per farlo battere in Zecchini, e fi pone che la partita della raffinazione importi lire lèi di Venezia per marco di oncie 8. Veneziane, il che farebbe molto meno di un paolo l’oncia , come fi ipende a Firenze. E’ ben vero, che quella alferzione del Broggia refla lolpetta, perchè nel totale della fpefa compolta della Cementazio- g ne»