33^ mente, e far fruttare quella porzione di tributi fiata loro affegnata. T0„ei„g Tra gl’ impreftiti con frutto a vita , oltre [perie di a’ vacabili noti abbaftanza , fono le Tontine ; 7*i?z!Z.V>' invenzione belliifima di Lorenzo Tonti Napoletano, propoila la prima volta in Francia il 1Ó53. ma non efeguita fe non dopo la morte fua il 1689. La loro forma è la feguente. Si flabilifce un fondo di danaro diviio in moltiifime azioni , o come noi diciamo f cavate : e quelle fono poi riflrette in poche dadi, ficchè ciafcuna claife, per efempio, n abbia mille. Coloro, i quali hanno azioni in qualche clalTe, fi dividono i frutti del-f intero capitale di quella claife , guadagnando fempre le porzioni de’compagni che muojono, e cosi fino che ne redi uno , il quale percepifce tutto il frutto d’ una clafse, che morto lui rimane eflinta in beneficio del Sovrano. Ma i biglietti delle Tontine non poifono circolare come moneta; come nemmeno que’ delle Lotterie , e perciò io non ne difeorrerò più a lungo. Origine del. Le Compagnie fono fiate iilituite principal- i*^omVar mente per le navigazioni , e i commerci del-l’Indie, e de mari lontani, che quanto erano lu-crofi , altrettanto ripieni di pericoli , di perdite , e di fpefe grandiffime . Le azioni loro lpeffo fi commerciano quafi come moneta : ed avendo in molti paefi le Compagnie dato danaro, o pagati i debiti del Sovrano, hanno cambiata natura , ed in parte fono divenute fimili a1 noflri arrendamenti. La forma loro è in tutte fintile; e fi potrà comprendere colla definizione di quella