*3 quefti danni vifibili , che noi ora fòffriamo per riipetto alla paftorale , ed alla coltura de! grano in brieve tempo , fi poflono riparare , praticando nel Regno la vera economia delle acque , tra noi ora così poco nota e trafcurata . L’IRRIGAZIONE DA* IL Piu' RICCO, E SICURO PRODOTTO DELL’ AGRICOLTURA. SArebbe iùperfluo il dimoitrare una verità così nota . Le Nazioni più ricche, e popolofe ne’ vetufti tempi furono quelle , che avendo acque in abbondanza feppero metterle a profitto . Io tralascio V eiempio degli Egiziani , de’ Babiionefi , de’ Perfiani &c. e iòltanto ricordo quel che da tanti iècoli fecero , e fanno anche al prefente i Chinefi i per riguardo alle acque , la perfetta econo-v mia delle quali cagiona la incredibile fertilità di quel vafto Impero. I Romani fin dal tempo del Vecchio Catone riconobbero il campo irrigabile capace a rendere il più ricco prodotto dell’ Agricoltura : e tracciando gli efempj antichi , e venendo al prefente, egli è ben noto , che tutte le Nazioni agricole dell’Europa , fuor che noi , riconofcono l’irrigazione per la prima forgente della ricchezza dello Stato , e per ciò non lafciano mezzo