Parte II. Capitolo ix. 117
    i’altra. Vediamo in fatti, che ne* paesi agricoli, che vivono dei soli loro prodotti, non si turba l’ordinario andamento delle nascite, e delle morti per un decimo circa che sia in più o in meno fertile l’annuo ricolto. Per mantenersi la rigorosa proporzione tra i mezzi di sussistenza, e la popolazione, questa i.°dovrebbe, essere agricola, e vivere de’suoi prodotti isolatamente, e senza alcun commercio: 2.0 dovrebbe ciascun individuo cibarsi della stessa quantità di alimento ogni giorno, ed ogni menoma diminuzione di questo produrgli la morte. Or queste condizioni non sussistono specialmente tra popoli colti ; ma mettiamo per poco che sussistano. Da’ promotori della vaccinazione si vuole, che qualora sia questa in pieno vigore si salvi dalla morte un terzo de’ fanciulli nati; siccome le nascite ordinariamente si valutano il ventiquattresimo della popolazione , si salva dunque il settantaduesimo della popolazione(i). Ciascun fanciullo fino all’età di anni otto,o nove si crede ordinamente, che consumi metà dell’alimento di un adulto: dunque i fanciulli risparmiati dalla morte colla vaccinazione non aggravano la popolazione, che di un centoquaranta-quattresimo sugli alimenti:cosa realmente tenue.
      (1) Il chiarissimo Signor Miglietta , Segretario del Comitato di vacciuazione, da un calcolo Statistico per un decennnio, cioè dall’aunn 1808 al 1819, trovò essersi salvato annualmente il settantaduesimo della popolazione , ove tale preservativo ebbe luogo.
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