66      dell’Origine , e Commercio
necefihà conviene dar corto , allorché fono a tutta Italia comuni. Una Citta per ragion di commercio è all’altra legata; ma niuna ragione è però , per cui non fi poifa andare a commerciar altrove , quando torni in vantaggio : giacché i Porti, e gli Emporj polfono foddisfar ugualmente i Popoli fratterrani. Quindi un Paefe , che vende più di quello che compra , valutando le monete meno di quello che vagliono, perde a dirittura il commercio.
    Ponghiamo il cafo in termini . Genova e Venezia fono gli Emporj d’Italia; e l’uno e l’altro di merci è abbondante e d’effetti. La Lombardia, e il Piemonte fanno commercio con Genova, e da cotedo Porto, fete, olj, fali, drappi, droghe, legni, piombi, cavalli, e per fino limoni, e marmi ritraggono. Copia grande d’argento e d’oro quelle Provincie mandancolà: ma finghiamo, che i Genovefi abballar vogliano il prezzo delle monete di Milano , di Piemonte , ed anche le altre all’uno e all’altro Paefe comuni; oppure non vogliano alzarlo allivello di quello con cui vengono altrove ragguagliate , coficchè quelle Provincie commercianti abbiano un difcapito di 5, io ovvero 20 per 100; chi farà ora quel Milanefe oPiemontefe, il quale non cangi via, e non venga piuttollo a Venezia, ove difcapito Culle fue monete non trova ? Ecco dove va a finire la fproporzione , cioè a dire , nella perdita del commercio : e intanto quello fuccede, perchè Genova non ha con cotelle Nazioni pafiìvo commercio , onde rifarcirle vendendo , di quel danno, ch’elfe comperando incontrano. E'vero che Genova commercio palfivo ha con Melfina , con la Francia , Spagna , Turchia e Inghilterra; mafenonavrà a chi vendere, non potrà nemmeno comprare . Al contrario , fe Genova compralTe dalla Lombardia, e dal Piemonte più di quello che vende, ben volentieri i Lombardi, e i Piemontefi accorderebbero a’ Genovefi comprando da elfi, la legge della minorazione del prezzo fulle monete, purché vendendo poi elfi le lor merci a’Genovefi fuddetti, avelfero quelli ad alfoggettarfi alla loro. Quindi comprando più Genova , che vendendo , cioè dando più monete ad alto prezzo, che ricevendone a prezzo balio, farebbe un commercio il più pefante del mondo, in cui non potrebbe alfoluta-mente mantenervifi. E fe finalmente Genova con le fuddette Provincie equilibrato commercio facelfe, darebbe elfa in parità di monete : ma minore elfendo il prezzo di quelle colà ,
                                                 perde-