Parte prima Capitolo g. 193 ed adattarsi ad una legislazione più saggia. Era Carlo abbastanza prudente a procedere con dolcezza nelle innovazioni, che avea già meditate, ed evitare ogni urto che pericoloso fosse addivenuto, pria che i popoli ne fossero disposti.
   Non tardò ad avvedersi esso Sovrano , che la sua autorità era in gran parte scissa e lacerata tra le inani del Clero , de* Baroni e de' Magistrati, il che formava il più grande disordine politico, ed il massimo ostacolo all’ industria popolare (a). Volle dunque formare un Concordato colla S. Sede, con quale limitar si venne la giurisdizione temporale de’Vescovi ; e volle altresì che le leggi ecclesiastiche ed i regolamenti del Regno circa la disciplina deeli ecclesiastici, richiamati fossero in vigore.
                          T 5            Cer-
   (a) La prima massima, che gli Economisti, seguaci di Quesnay , propongono per la floridezza di una nazione agricola è: L’autorità’ Sovrana
SIA UNICA E SUPERIORE A TUTTI Gu'lNDIVIDUI DELLA SOCIETÀ’ , ED A TUTTE LE INGIUSTE INTRAPRESE
de’ particolari interessi. Si vegga la mia JEcon. polii. Fare. I. cap, II. §. III.