V1FJ ta intenzione chT egli ebbe d’ inculcane e dt ben imprimere alcune verità capitali. Per altro egli è certo, che in tutto il 'corfo di• quefi Opera fi vede un uomo retto ed illuminato che ama egualmente la Verità e la fua Patria, un eccellente Computila , un buon Logico, un ingegno verfa-to nello Storico e nel Politico delle Monete di Europa , nella cognizione dei loro pefi e dei loro titoli, e per configuenza dei Uro valori reali relativamente al pefo e al titolo delle Franzefi ; uno Scrittore che fi mojìra grandemente intefo delle materie [gettanti all’ Erario , dei Cambj ¡Irartieri, del Commerzio e della Navigazione, in ordine principalmente al Pubblico intereffe ch'egli non perde giammai di veduta. In fomma fi vede , che quefi Opera, la- qual comprende cognizioni si utili, maffime alle perfine desinate ai Pubblici affari , fi è il frutto delle più profonde meditazioni e di un laboriofijfimo fìudio >■ e che fuppone una mente affai rifleffiva e poco-ordinaria. Or amendue quefìe Opere Lei Signóri Melòn e Dii Tòt, che noi qui prefintiamo , fono a mio parere opportunijfime all' ufo degli uomini di Stato , dei Politici, dei Minifìri di Erario, dei Negozianti , dei Banchieri y e di tutti quei in generale che amano di effer e di comparir buoni Ciìtadini. Il che fi a detto ed intefo, col fippofìo che i difetti della prima fien corretti colle fagge maffime della feconda , principalmente in ordine alla variazione delle Monete, fcflenuta dal Signor Melon, e acremente combattuta dal fio Avverfirio il Signor Dii Tot. Col qual necejfario compertfo, utiliffima farà la lettura di tutte e due ; anzi certamente mi perfuado , che chiunque fui punto delle Monete [offe fiato finora feguace della opinione dxl Signor Melon , come il fi tra gli altri il Chiariffimo Autore dell Opera che ha per titolo, DELLE MONETE LIBRI CINQUE, ufcita in Napoli nel 1750., muterà fintimentO'y e fofiriverà finalmente alla fina e vera fintenza di fifa "dal Locke , dal Du. Tot, e da- molti altri valen- tuomini e Oltramontani e Italiani « A quefii due jllufiri Franzefi fi è dato per terzo compagno nella prefinte Raccolta r il famofo Abate de Saint-Pierre, notijfimo per la eccellente aggiufiatezza del fio ingegno, e per tutti quei rari talenti eh' egli ha majftme dimofirati nelle varie Opere Politiche , da effo nel corrente ficolo date alla luce. In tutte effe , che non fon poche , ha egli fempre dimofirato quell'■ accefo defiderio che lo animava , di promuovere dal fio canto la felicità della fua Patria , anzi di tut- ta la umana Società. E ad effo appunto convien eminentemente quel motto del buon Cittadino: Non nobis folum , fed patrias nati fumi» y