ESISTENZA DELLA LEGGE . ior ci mofira ella dunque chiaramente i prendi e le pene intrinfeche della virtù e del vizio ? Si vuol efier cieco fin degli occhi della fronte per non vederlo, e pazzo furiofo per non edere commofib. §. XIII. Nè fi vogliono men temere le pene eftrinfeche, ed amare i pre-mii promefiì fuori della prefente vita . Tutte le nazioni, anche le più felvag-ge , fon perfuale d’ un altro fiato di vita, felice per li virtuofi , mifera per li malvagi. Un’ opinione tale , cioè di tutti i tempi, e di tutti i luoghi, può egli prudentemente riputarli una chimera ? Io non fo, come fi penfano ì noftri [piriti forti ; me feuote il fen-fo del genere umano . E perchè noi fentiamo più , che intendiamo il mondo 3 mi par gran temerità non far conto niuno di quel che fentiamo,per motivo di quel che non intendiamo ( i ). (i) Ho udito dire ad un uomo per altro di ipirito , che V immortalità della mente è un problema dimojìrabile da ambe le parti . Quello detto lembravagli bello , ed è llolto. Un punto dimoitrabile dal sì , e dal no , o non è dimoitrabile da niuna parte, o è falfo per un verlo : la legge de’ ripugnanti , di non poter elTere ambidue veri, è una legge immutabile della ragione umana • E nondimeno E 3 .