tanto delle speculazioni loro e dei loro tesori , ma delle virtù proprie di quella classe di persone. Famoso è ne’tempi antichi Giacomo Cœur ; Sebastiano Zametti nostro Piemontese era quasi al pari di Sully l’amico di Arrigo IV , ed ultimamente il sig. Necker di mercante Ginevrino divenuto Ministro delle Finanze, dopo avere impiegati tutti i capitali suoi proprj per far fronte agli obblighi contratti dal Tesoro Reale, disse: che chi mette a rischio la propria gloiia e la propria tranquillità istessa può arrischiare eziandio le sue ricchezze. Siccome gli uomini nel denaro ripongono appunto gran parte della lor gloria e tranquillità , chi è avvezzo ad avventurar il suo denaro , ha maggior coraggio di avventurar il rimanente, e la vita medesima. Si dice che i mercatanti non sono buoni soldati. Si recano in comprova i Veneziani a’tempi della Lega di Cambray, gli Olandési de’giorni nostri, Cartagine nell’ antichità, repubbliche trafficanti che tutte si servirono di milizie mercenarie. Ma per lasciar da parre che Cartagine produsse il più gran nemico, che abbia avuto Roma conquistatrice del mondo, non si vuol confondere l’epoca in cui si acquistarono le ricchezze, con quella in cui le ricchezze acquistate cominciarono a generar corruzione. La Lega Lombarda che ottiene la libertà dall'Imperador Federico, Pisa poi Genova dominatrici del mare, Venezia medesima quando partì co’Francesi e col Marchese di Monferrato 1* Impero di Costantinopoli , e l’Olanda qualora resisteva