•8 opportuni tela) , ed altri iaftrumenti neceflarj a quella tale manifattura, a cui verrà detonato ; fi propongano proni) a chi inventerà , o perfezionerà limili placchine. Provvido che fia un convento dei convenienti attrezzi fi metterà ali’incanto per adattarlo in tutto, od in parte fecondo l’intenzione degli accorrenti. Forfè per i primi anni il sfitto non corrifponderà alle fpefe, ma fi impiegheranno infinite perfone con grande vantaggio della focietà, e fi avrà un abbondante compenfo negli anni avvenire ; tanti cittadini, i quali non hanno un capitale follici ente a provvederli dei necelTarj ordigni , e quindi comprare le materie da manifatturarfi, trovando quelli ad un dilcreto fitto, accresceranno il numero de’ fabbricanti. Cittadini tutti del bel Piemonte, io v’ho efpoilo il mio lentimento fui mezzi di riilaòilire il credito publico ; ponderatelo, manifeftatene i difetti ; ma fopratutto paragonatelo col progetto del Banco Patriotico ; e fe mai giudicherete che il progetto del Banco ila migliore , io di buon grado mi lotto metterò alla volontà generale-, ma fe credete, che il mio Piano ila più confacente agli intereilì della patria, ricordatevi allctra, che il Governo Provviforio non è che l’interprete della volontà generale, che quando quella fiali maaifeftata a favore del mio progetto, o d’altro migliore, il Governo non ha veruna autorità di ricufarlo , fate perciò fentire le voilre voci, e la patria farà rigenerata. Voi intanto, magnanima, e generofa Nazion Francefe, voi, che detonata liete a portare in un colla libertà la felicità al mondo intero ; voi, che infrante avete le aulire catene i voi, che eletti avete i noilri provvifor] Rapprefentanti, voi dirigeteli ne’loro palli, c non permettete, che un momento li allontanino dal retto fenderò, che condur deve alla felicità del Piemonte. £ voi, Cittadini dei Governo Provviforio, ricordatevi del volgare proverbio, che c meglio pentirli, che far male, ficchè non arrofiite di difapprovare il già approvato progetto di Banco, e fiate ficuri, che vi farete più onore nel riparare un involontario errore, che nel volerlo otonatamente foftenere. L’aver io fcritto con quella franchezza, che conviene ad un democratico Filantropo , non mancherà di tirarmi addolfo calunniatori, e potenti nemici, ma la mia cofcienza non teme-, tutti coloro, eh’hanno meco trattato alquanto familiarmente fia prima , che dopo la rivoluzione potranno far fede del mio patriottiftno*, ed in ogni cafo sfido chiunque itasi a pubblicare, e provare, fe avrà mai conofciuto ne’ miei fatti, o udito dalle mie labbra fentimcnti anti-repubbhcani, od indegni di un onefto cittadino. Salute, e felicità. Torino il primo ventoso anno 7 Repub., Gio. Batt. Mattia Durando e prima della libertà Piemontese. Uomo di Legge. DALLA STAMPERIA DEL CITTADINO MATTEO GUAITA v ¿*>0 . JiùJÒ ^¿43