3 Osservò subito che ridotti in fine una somma di Ca* pitale in effettivo alle mani di tali aziende , e Patrimoni non potevano per la loro condizione dedicargli alle industrie di Commercio, ne felicemente voltargli all’Agricoltura la quale non prospera mai meglio, che nel terreno del piccolo attento Possessore * ed egregiamente nel suolo irrigato del sudore del proprio padrone, ed Agricoltore insieme. Non si parlerà di altri progetti, o più frivoli, o più assurdi, ed eccoci all’ Epoca in cui Leopoldo si spiegò altamente di voler togliere possibilmente la vessazione delle Imposizioni —. Di volerle diminuire quanto i veri bisogni dello -Stato lo permettessero Di volere sempli-cizzare 1’ organizzazione delie Amministrazioni — Di volere abolire tutti i posti d’ impieghi superflui — Di volere togliere possibilmente di mezzo il Debito Pubblico; ma con un provedimento che assicurasse dalle operazioni con cui i passati Governi avevano talvolta offesa la buona fede, e talora fatta una specie di Monupolio , ed altre operazioni tenebrose *— Di dare all’universale un qualche benefizio per i danni sofferti in passato , ed avvertì espressa-mente j che il Debito Pubblico in qualunque forma ne restasse memoria , non doveva più essere una branca di Amministrazione di Governo ; ma confidarsi alle Amministrazioni Civiché . Questa è la sostanza degli appuntamenti che diede per spiegare le sue idee dopo tanti Anni del suo Regno in cui le aveva spezzatamente manifestate, alcune eseguite, altre abbozzate, ma non aveva potuto conseguirne pienamente !T intento. Allora gli fu proposta una riforma della Legislazione per le Dogane , e Gabbe]le , o sia Tariffa , e legge Daziaria. La diminuzione del prezzo al Sale, e f abolizione della sua distribuzione, o sia il Saie forzato. La soppressione dell’ Appalto , o privativa del Tabacco . L’abolizione della Gabbella dei contratti per tutto ciò