4<{ xxiv a poco l’abitudine di procurar nuovo alimento alle greggie , e servirsi di materie e di ajuti che sono ora intieramente negletti ed abbandonati . Questo è un effetto necessario dell’ industria e dell’ umana perfettibilità , e i’ ingegno il pili comune piegato a poco a poco dal bisogno accresce la sua attenzione, e coll*attenzione crea nuovi mezzi opportuni per supplirlo . Cosi pensando, come è ragione , la mancanza del pascolo che .non sarà mai assoluta ma quasi insensibile , sara sempre proporzionatamente compensata . Ci si permetta ancora Y aggiungere , che l’indole di quei pascoli invernali, non ci da veramente l’idea d’un pascolo come il Tavoliere di Pugjia ma piuttosto di un ricovero dai rigori degli Appennini , e che per mancanza di quelle erbe che formano i pascoli comuni le pecore tutte andrebbero a perire , se i pastori non si potessero provvedere di varie specie di foraggi , che Tagricoltura somministra . Allora essi devono benedire 1* essersi qualche volta trasgredite le pretese leggi de1 stucchi , e riconoscere per compagna tutrice e benefattrice f odiata agricoltura . Questi ulivi ai quali si fa tanta guerra non servono forse nella potagione colle loro frondi di ottimo nudrimento alle greggie ? E le foglie delle viti, inutili all’agricoltura , non sono anch’ esse un pascolo sussidiario e convenientissimo agli animali campestri ? E le ghiande ed i castagni, e tanto altro se superfluo si rifonde pur alle greggie quando tali generi sussistono . Chi non sa la strage che i geli dell’ 88. fecero nella Daunia con tanto danno dell’Erario, e piu ancora de’particolari ? Ma le pecore degli A-pruzzi quasi riparate in sacro asilo potettero soffrire il freddo , poiché 1’ agricoltura loco somministrò mezzi da non soffrir la fame. E’ dunque con poca intelligenza Signore che si fanno venir innanzi le ragioni pastorali , poiché a ragion conosciuta non vi é da temere , che le pecore manchino , o che ai pochissimi pastori delle montagne possano mancare in un momento i mezzi al loro sostentamento . Per quanto si sia voluto far credere che 1’ uomo dai solo interesse é mosso, dobbiamo pur ricono cere che egli non lascia comunemente la sua moralità , che quando delle coazioni ve lo costringono o 1’ indispettiscono. Se i proprierar} e gli agricoltori saranno liberi disponitori de’ loro fondi , allora regnerà la pace /