Prefazione. xlix
ad effe accomodate, come fi Tuoi dire, ex po/ì fatto . Imperciò un Autore iafciafi, in qualche grado, in balìa del proprio governo, e può confi-derar se ideilo, come inveftito d’un potere difcretivo, che lo difpenfi da alcune, e ad altre lo fottometta, che il fuo proprio ingegno li fuggeri-ice, ovunque egli ftima che torni in generale vantaggio dell’opera fua . Non fi poggia mai alle cime d’un’arte con la forza della regola, ma con l’altezza della mente ; perchè furono accomodate le regole ad un certo concorfo di circoftanze, che di rado fuccede due volte $ dì modo che far fi debbono leggi de novo per ogni nuovo cafo. Fintantoché un uomocon-fidererà se fteffo, come adoperante in feconda mano, giufta le mifcrre additate e prefcritte da altri ; ei non procederà con quello fpirito ' e quella prontezza, eh’ egli fa quando fegue la propria inclinazione. Ch’ ei fi con-lìderi dunque nel luogo del primo inventore, o come fuo rapprefentante, o fuccefiòre ; e munito della fteifa autorità per far leggi nella preiènte oc-cafione, che ebbe quegli in un’ altra .
  Quando una Legge non è fondata su la mera ragione , come abbiamo moftrato che noi lono quelle d’un’ Arte ; 1’ offervazione d’una tal legge non può eifere altrui comandata. Può ella bensì aver forza , rifpetto alla pedona, che prima la ftabilì, perocché accomodata al fuo genio particolare , alla lua fituazione, e ad altre circoftanze ; ma non li può eftendere a quelli, ne’ quali quelle condizioni fon differenti. Quindi è , che poche leggi d’arte fono uni vedali. Poco monta, con quai leggi e preferitti fia guidato e retto un popolo, purché fi meni alla Felicità ; o qual corfo tenga un vafcello, se il fuo viaggio è profpero.
  Con quella mira, nella prefente Opera, noiciabbiam prefi tutti gli avantaggi , che la natura della cofa ci porfe} e abbiamo fovente peccato contro il rigor della regola, per giovamento del noftro Lettore . Un Dizionario, per noftra propria confelfione, debb’ eifere una ftoria; pure non ci lìam così da prelfo attenuti a quella forma, che curata non lì ila da noi l’utilità di tutte l’altre. Efempigrazia, in quel che riguarda le Matematiche , la ftrada regolare farebbe riferire o enumerare le diverfe materie ad elfa pertinenti, fenza inveftigare o dimoltrar la loro verità : rigorofamén-te parlando, le Dimoftrazioni non han nulla più che fare in un Dizionario , che gl’ iftrumenti autentici , le Dichiarazioni &c. in una Storia . Dimoftrare le varie proprietà e relazioni, per efempio delle lìnee, degli angoli, de’ numeri &c. in un Dizionario, farebbe una fconvenevolezza pari a quella d’uno Storico che producelfe Fedi, o Copie di Cataloghi parocchiali di nafeite, di fotterramenti, di matrimoni, &c. delle diverfe per-fone, delle quali racconta le gefta. - E ciò non oftante, in alcune occa-fìoni ftraordinarie, noi non abbiam tralafciato di recare Dimoftrazioni , ove, per efempio, era in effe qualche cofa molto intereffànte, e di rilievo : in quella guifa appunto, che fuole fpeffe volte fare anche uno Storico ; quantunque ella fia per confenfo di tutti un’ irregolarità , mentre feioglie * tu1 r°CO    della narrazione.
  Ma fiam benè lontani dal penfamento di certi Scrittori di Dizionari, i quali par che credano, che loro incomba di dimoftrare ogni cofa che ila Tomi) I.                             g          di