VI meccanici, ancor di quelli fi dà minuto dettaglio, e fe ne proponi la fcelta. s . E'divifo in due parti : la prima confiderà le Operazioni, che riguardano 1 Terreni, la feconda confiderà le Operazioni, che riguardano le Acque. Mi aflengo di dar quivi la fomma delle dette operazioni, perchè ad ogni modo l’Indice de’Capitoli, che fi vede qui appretto, fa da fe medefimo quei!’ uffizio . Tra quelli Capitoli tre ve ne fono particolari, il primo della prima Parte , nel quale fi dà una Dioptra , o Traguardo a Cannocchiale di una nuova invenzione : l’ultimo della prima Parte , nel quale s’infegna di fare la di-vifione delle Alluvioni, e delle Ifole de’Fiumi in nuova maniera facile, fondata, ficura, e uniforme alla difpofizion della legge: il primo della feconda Parte, nel quale fi dà una livella medefimamen-te di nuova invenzione . Quelle fono tre cofe mie proprie, e mi farebbe favore fe fi voleffe aver la bontà di offervarle , non già perche fien mie, ma perchè fe non m’inganno, potrebbeeliere chefof-iero trovate efattiffime ciafcheduna nel proprio genere. Rifpetto al 1 ¡manente, non dico altro , fe non che mi fono ingegnato di non omettere cofa alcuna , che io abbia giudicata defiderabile , o almeno neceffa ria in quella materia, tenendo al più che ho potuto una ordinata dilpofizione nelle cofe , e lludiando in tutto alla chiarez- 5 6 a||a Prec,^one • Non Per quello ardifco io già di lufingarmi, che quello Trattato fia lenza mancamento veruno, anzi mi riputerei ben giultamente degno di riprenfione, fe mi credeffi da tanto di poter tar n a ice re dalla poca abilità mia qualche cofa inappuntabile , e perfetta per ogni parte : ho giudicato però menmale trattare quella importante materia difettofamente, che tenere un filenzio , che mi parea dannofo per gli altri, e penofo per me medefimo . Prego dunque ì Profelfori, che polfono aver bifogno di qualche inllruzion pratica pel loro impiego, a ricevere in grado quella tenue fatica , che ho fatto in grazia loro, e a valerfene come di un Capitale di loro piena giurifdizione e dominio. Mi fovviene di un detto , che udii da un Soggetto di lettere, e di dottrina, quando io lludiava . ■tarlando con elio lui di quello mio fentimento, il titolo ( mi dif-ie egli ) di Perito, il quale è annello a quella Profeffione , è un titolo, che lignifica molto, perchè lignifica un uomo ornato d’intelligenza, di dottrina, d’efperienza : e, chiunque fi tiene in quella occupazione fenza effer dotto, intelligente, ed efperimentato, fe veramente ama di mettere la fua cofcienza in ficuro, o deve impara-re ciò che non la, o deve cangiare impiego , effendo maffima cer-ti ima , e collantiffima di morale , che chi s’ ingerifce in qualche può ico u ¡.zio fenza la neceffaria capacità , qualunque volta fa qual-che errore in pregiudizio degli uomini per cagione della propria in-fufficienza, offende la giullizia , ed è tenuto alla rellituzione . Io ho rammentato qui quello detto, perchè mi pare che meriti d’ ef-ere da chiunque confiderato. Non convien ch’io tralalci di prega* re