6i6 PUT die il fuo foggetto fia ridotto prima alla forma di liquido 5 la dove la putrefazione fo-lamente fuccede, quando il fuo foggetto è mezzo (ecco, o fcarfamente umido: e quell’ e la ragione perchè il mollo pollo in un vaio di legno, non fi putrefa; mentre i grappoli , dai quali fu fpremuto , eifendo gettati in mucchio, concepifcono calore, ed acqui-fiano uno fiato di putrefazione. Noi vediamo ancora , che la putrefazione de vegetabili principia, e fi promuove col calore, e fìnifce colla cottura, la quale ricerca un grado di calore molto più grande di quello, che vieti’eccitato dalla fermentazione, eifendo capace di produrre un’ ebollizione neha pianta, ed anche di convertirla in fiamma : Siccome in fatti, la caula immediata della fermentazione è il moto dell’ aria intercetta tra le parti fluide, e vifeofe del liquore che fermenta; la caufa della putrefazione e il fuoco (ledo , raccolto o includi dentro il .foggetto che fi putrefa. Vedi Fuoco, e Calore. In oltre, gli effetti della fermentazione, fono la produzione de’fiori, o la converfio-ne della parte falina del corpo che fermenta in tartaro, o in una fpezie acrimoniofa, aci-da,. e fi fia di fiale, e dell’olio in uno fpiri-to infiammabile , che ritiene qualche cola della natura del vegetabile ; ma la putrefa-ztone riduce tutti i fiali acidi, in volatili, ed alcalini; rende gli oij non fipiritofi , ma fiom--mamente fetidi; diftrugge totalmente ciò, che formala fpecifica differenza tra un [oggetto, e i altro; e li converte interamente in una molliccia polpofa mafia, d’una natu-ia, .aiV*?a^e ’ A menomo fiegno d’alcun ìa.'e tiflo, benché il vegetabile recente colla calcinazione ne avrebbe da principio fornita una grande proporzione; La putrefazione in fine fa quali la fieffa fpezie d’alterazione in tutto il foggetto, che farébbefi col paffare per un corpo fano animale, (offrendo tutte le azioni di effo , ed alla fin fine convertendoli nella forma d’eferemento . Vedi Fermentazione . Quell operazione può condurci un poco nella natura della digeftione animale, o nella mutazione, che fcfffono gli alimenti nel Corpo Umano. — Perchè il cangiamento, che i noflri alimenti vegetabili ricevono nel corpo, eifendo tale, che li converte nella me-fidima natura, e negli fleffi principi, che PUT vengono loro recati dalla putrefazione, ella é una prelunzione, chela digeftione altro non fia: almeno apparentemente vi fi avvicina più che alla fermentazione. Vedi Digestione, . PUTRIDO, Putridus, qualche cofa fi-acida o putrefatta. Vedi Putrefazione. Così diciamo carne putrida: ■— un putrido umore . —I membri putridi, cioè quelli, che fono mortificati, fi devono recidere. Vedi. Mortificazione . Putrida febbre, è una fpezie di febbre, in cui gii umori , o parte di effi hanno sì poco moto circolatorio, che paffano ad un moto inteftino, e quindi fi putrefanno. Vedi Febbre. Ciò accade frequentemente dopo copiofe evacuazioni, o eccdfivo calore, dove tal è la fearfezza degli fpiriti , che i folidi non hanno fufficienti vibrazioni per mantenere r fluidi nella loro dovuta ^velocita. In tali cali il pollo è baffo, e la carne è più frefea di quello, che dev’ edere in ¡fiato naturale . Putrida Ulcera. Vedi l’Articolo Ulcera . PUTTANEGGIO, » Putagium, negli antichi noftri libri di legge, lignifica la fornicazione per parte della Donna . Vedi Fornicazione, * La parola è formata dal France],'er put- te, puttana ; putagium, q.d. puttam ttgere — Quod autem generalitef (ò-let dici, putagium htereditatem non adimit ; illud intelligendum efl de putagio rnatris ; quia filius haeres le-gitimus eft, quem nupti® demonflrant. Glanv. lib. 7. cap. 12. PUTURA * un dritto pretefo dai cuflo di delle forefie, e talvolta dai basili vii of hun-dred di avere gratis il vitto per sè , pe’Cavalli, e pe’Cani, dagli abitanti, dentro il circuito della forefia, dell’ bundred &c. * Johannes clamar unam puturam in prie- ratu de Penevoflham , qui efl qute-dam cella Abbati® de Eversham prò fe & miniftris , equis & garcionibus fuis, per unum diem , & duas no-£ks, de tribus fieptimanis in tres fe-ptimanas, i. e. de vidìualibus, ut & cfculentis & potulentis, ad coftasprio-ratus predichi indebite . Placit. apud Prefton. 17. Edv. 3. PUZZA, un odore fpiacevole che efala da un corpo corrotto, o da altra cofa che e ffe a-