$4 Ccrchiiì m punto C, dal quale fi pof*-fano condurre le due viiìiali A, e B fottod' un angolo retto* o che facciano in C l'angolo retto , fi prolunghi 1’ A C, e la B C in infinito; foprà là, G D fi cerchi un punto D 5 dal quale condotta là vifii ile B fac- í¡ eia in D un angolo B D C eguale ad uti femireitó, cioè di gradi 45. lo Ítefíb lì faccia nella linda C B, di modo che 1* angolo CEA lía pure fe n retto, e congiùnti li due punti trovati E D con una linea retta j> farà j queda E D eguale alfa cercata AB, giacche fi è coftnitto il triàngolo E C D eguale all altro A C B , dunque mifurata E D fi avrà il valore dell’A Bl Si può dare facilmente il cafo, che per ritrovare la lunghezza della data linea inacceifibi- ‘ lei don fi poifa formare l’angolo retto iti fito^ acceifibile, però in qtiefio cafo fi trovera in qualunque fituazione l’angolo C, Fìg. 2iè t.7., che ili per efempio di gradi fettan-ta j formato dalle due vifiialiC B* C A, che terminano agl. eilremi delia data linea, J¿ qiiáli, prolungate oppoflamente in E, e ili I), fi trovino li plinti D, ed E, ne’quali fi formino gli angoli B DÁj ABE egua-fi ciafcuno alla meta dell angolo trovato ili Cj cioè di gradi ¡fi Congiunti i punti E, D colla linea E D, quella farà la mifura cercata, Tempre per la ragione di aver for- Ìfa/° a1 Ar?nQ°ol° ^ E D cSuaIe a¿ trian-gelo A CB< ;