U\6 Libro Terzo BIZZARRIA NOBILÍ, Lo quale andar puf in un Defse'r dì gran Signore, conmT- ,Vaf° fia adattab,le * cl non confile tn altro che in un fiore candito a fecce ¡opra la Jua naturai Tianta. operazione. ^ue* fiore > che a voi piace, ma che Í?rímddattl 3 rhU0h gUÌÌ0> e che fia comeftibi- fi Hm^n,s-P!rieiempi0 i! Garofano * Quello non fi rimuovi dal fuo naturai fteio, né dal proprio vaio, ove naturalmente e fenZa alcun artificio fiori . L quando) e ben fiorito , con un sentii pennello date folle fue foglie con defirézza , ed uguaglianza chiaro d* uovo . Ciò fatto, diafi mano alla polvere di zucchero bianco candido, 0 coiorato fecondo la natura del fiore, che ar-tificiofamente candir volete , procurando che ‘i' ufaria » fia fìa'a pallata per irtaccio di ieta finiffimo, affinché fi attacchi prefio e bene, c con quella fi alpergono diligentemente le foghe, bagnate dal bianco deir uovo, finché l'uopo 1 rVrerfk1 ‘ B perché non di rado, una fol mano di co,ara non balìa , fi replica , ufando cau-rela , che non pregiudichi alla vivacità del fio-ie • L afperfion della polvere fi fa al Sole, onde pretto fi rafciugh.no le foglie , che fi fono caricate della medefima . Tra gli fiori atti a tal cola, iembra, che quelli degli agrumi, fie-no i mignon , e più a propofito per fecondare il buon gufio. Ma ficcome non fi poffono portare i vali Tulle tavole : così fi fanno Bocchetti , o parti legate con fetuccie di feta; canditi alla maniera mfegnata. Sappiali che riefcono più ag- gra-