Del modo di Dorare se. 105 pignatta nuova , e in eiTa porre un bocca.e d acqua di pioggia , o di fonte, con entro tartaro di botte di Bologna libbre una , iale bianco mezza libbra, e metterla al fuoco a bollire , e cuando bolle, infondervi dentro un po di rame, oppure cinque, o lei mezzi baiocchi (s’intende /empre , quando il vafo non ila di rame ) lasciandoli ivi ilare a bollire per un poco. Appretto » j’ha a preparare la imbianchitura d argent ri-marta nel piatto , ed unire ad effa carati 20 ai fai e armonia«), altri 20 di fai gemma , fe di quello vuoi far ufo, non effendo egli neceffario, mentre tanice tanto fenza elfo vien bene y -voroi altri 29 di tale comune bianco, o dilanila, che farà migliore; e finalmente carati 4 di fublimato, le quali cofe tutte ridurrai m lotti-liffima polvere , macinandola ancora , le 1 uopo il richieda ; nel che fare , andrai iPuzzando la materia con acqua pura e limpida, onde cor ciò la compofizione poffa. renderfi al pennello obbediente, e addivenire liquida come lalla-Fatto quello, devi poi prendere quel metallo, ila ottone, o fia rame , che voi inargentare , e porlo fui fuoco a diventar rollò, e quando la ta-rà, lo devi levare , e toilo infonderlo nel a pignatta, o vaio di rame, che fia, che avrai ¡aleuta fui fuoco, e nella materia che contiene, iar che bolla per un pezzetto, per pofcia bollitochs abbia, levarlo fuora con tutf altro » che conterrò. Levato, ridondilo in acqua fredda pulita , fenza rimuovere giammai il bianchimento a fuoco, affine di averlo fempre pronto all*uopo* Dovrai poi levare il pezzo , o li pezzi , c e inargentare fi vogliono dall’acqua, e quando lo avrai , o li avrai diligentemente puliti colla brufehia di ottone , con un pennello le gu «* ftenderà fopra 1* imbianchitura d’argento da per ■ r tutto