; ■ 0$ Libro Secondo. con etti fi laverà 1’ argento il quale precipita* to poi al fondo, vuoili decantar l’acqua con de-ftrezza , per aver comodo di replicare una tale lozione , finche 1’ argento refii dolcificato . A quello poi, fatto dolce che ila , unirete il Tartaro, ed il lale, il quale dee edere flato prima bollito in acqua pura ; e lafciato precipitare , e ripolare per ore 24 , facendone dei tutto un comporto a Bofima . Preparata che avrete cote-ita compofizione, prenderete il lavoro, che vorrete inargentare , e lo tergerete bene colla orulchia , o coll’ arena di mare ; cui fatto, gii darete lopra la bofima o colle dita, o con altro volito piacimento , avvertendo , che ogni volta , che volete fu d’ elio replicare la Bofima , conviene che ila bene afeiurto . In tal modo il lavoro addiverrà bello, e bianco come l’Argento. Inargentato cosi , lo afeiutterete con panno lino bianco, o fui fuoco ; indi lo brunirete. filtro modo particolare per inargentar a freddo , confiderato per migliore. PRendete due dramme di Argento di Francia bruciato, e fatelo leiogliere nell’ acqua forte da partire fopra lento fuoco in un vafo di vetro di bocca larga . Dopo pigliate Alume di Rocca , e fcioglietela in acqua calda comune entro un pignato nuovo vetriato . Difciolta che fia, porrete coceft’atqua aluminofa cosìcal-da in un altro vafo di vetro, di maggior capacita del^ primo, e di bocca ancor più larga, ed' in erta infonderete l’Argento difciolto. Quando h fara poi fatta la precipitazione dell’argento, e che 1 acqua haii chiarificata y decantatela con deftrezza , e ferbatela a parte ben chiufa . Sopra 1’ argento precipitato verferete altr’ acqua alu-