Del modo dì Dorare ec. 95 fo poco fondo , polito , ed illefo da ogni fordi-dezza untuofa, e nello fteifo confervarlo , e tenerlo''ben guardato dagli odori . Quell’ oro così preparato, fi chiama Amalgama. "Preparazione di quello, che vuolft dorare . Supponendo, che quello , che vorrete dorare fia un pezzo d’ argento , lo dovrete prima far roventare a fuoco di carbone, avendo riguardo che la violenza del fuoco noi faccia colare ; indi , fatto rollò che fia , s’ imbianca coll' imbianchimento degli Argentieri , che fi fa nel modo feguente .* Si piglia quella quantità di Tartaro di Botte, che al volito bifogno vedrete convenire, e pollato minutamente, fi mette in un acconcio vaio di rame non illagnato, o di terra nuova bene verniciato , con tanto lale bianco, che vaglia per la metà del tartaro , e con Efficiente quantità d* acqua fi fa bollire, non lafciando di mefcolare ogni cofa infieme con un pulito legnetto ; indi fatta, la bollitura, tufferete in elfa il pezzo d‘ argento , lafciato prima raffreddare, il quale, quando avrà puref-io per qualche fpazio di tempo bollito , lo leverete inora con qualche cofa o di legno , o di ottone, o di rame, non mai di ferro, piombo, o limile , ed offervatelo fe è bene imbiancato, lo pulirete con un>a addattata feoppettina , ed arena di mare, la quale pulifee fenza detrimento del pezzo, e fe non Io folfe , vi rifarete da capo a roventarlo , e a farlo bollire come prima nello imbianchimento ec. , e ciò tante volte farete , finché fia venuto perfettamente bianco. Ciò fatto, lo pulirete, come fi difle , affinchè divenga lucido , e perda Ja patina del bian. co, che acquiflò nell’ imbiancarlo , indi con te-