104 ogni cosa però giova cercar la ragione , per cui son essi così generalmente devastati. N. 6. Tutta la Germania , e possiamo dira anche l’Italia, era coperta dà’ boschi che accrescevano il freddo del clima coll’ ombra . L’ampiezza delle quercie nella selva Ercinia era portentosa ; parean esse contemporanee alla creazione del mondo, e sempre rimaste intatte : pur quella- selva si è abbattuta come tante altre 5 ed un paese che non si credeva abitabile se non dalle Divinità, ora è popolatissimo di uomini. E’ certamente stato vantaggioso il ridurre a coltivazione una sì smisurata foresta, ma riprensibii cosa è che oggidì, mentre abbiamo immensi siti sgombri da coltivare, si continuano a tagliare i bos-» chi. Nè con ciò io già intendo che i boschi tutti debbano conservarsi , mentre ben so esservena di quelli che poco , o nulla rendono : dobbiamo però sempre astenerci dal levare i boschi da’ colli, e monti, poiché le pioggie ne trasportano al basso la terra, ed i sassi con danno immenso delle pianure. N. 7. I boschi vicini alle grandi, e popolose città difficilmente conservsnsi, perchè ì proprietarj si lasciano facilmente tentare; dalle grosse somme che dalla legna ricavano. E questa facilità di far denaro colla legna fa sì che i contadini per andar a far legna nel