N. s* Nel Tomo primo ho data la de-scrizione, ed il disegno dell' erpice inven-tato dal sig. Inttndente Vassallo Capriata di Sardigliano : di questo erpice si puo tai uso ne' prati vecchi per tagliarne la corteccia ; serve questo a toglieie il musco, ed apre la strada al coacime, onde più facilmente penetri. Ne credasi, che col taglio, che opéra 1' erpice , rechisi danno ail' erba ; poi-chè le radici tagliate, anziche perire si molr tiplicheranno incessantemente, ed in abbon-danza. N. 6. Dei prati altri sono asriutti, altri urigati,. Quelli perb sovente possono anche adacquarsi, ma a forza di macchine, e di fatica ; cio non estante convcrrebbe in certi casi farvi andar 1' acqua sopra per due volte neli' anno, lasciandovela per un po' di tempo stagnare. Il raccolto compenserebbe la spesa . L'acqua migliore è quelîa, che passa per molti campi; la peggiore quella, che irnmediarameme nasce fra sassi, o derivasi dal hume, o torrente. Il prato debbe essere disposto in maniera, che per mezzo de'ca-naletti l'acqùa ricopralo tutto egualmenfe , e del tutto del pari lo abbandoni, avendo libero il scolo. Volendo farvi stagnar sopra l* acqua dee questo farsi a principio di pri-mavera avanti, che l'erba sia alta. N. 7. Se aile buone erbe de'prati veg-gonsi frammiste delle erbe nocevoli, colpa saià delT agriccltore » poichè sg il prato è