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                             Del Canopico sen, del Perso, ed Incio,
                             Meco fuor esca a riconoscer quale Di sue terre tal seme ami, o ricusi,
                             Tal che in disnor non gli ritorni, o in danno L’aver mal scelto primo, o’1 cangiar poi. Quella, in cui la pallente argilla , o ’1 duro Tufo, o l’infame creta avesser nido,
                             Fuggir si deve nulla men che ogni altra,
                             Dove sterile algente e rozza ghiaja,
                             O sabbia imperi, dove usurpi il seggio,
                             A difender sol atta aperti paschi,
                             O mura a fabbricar, selice, o pietra.
                             La salsa ancor,,l’amara, o fredda, o quale
                             Selvaggia è più, vuote si stian fin tanto
                             Che’1 lung’uso de’ferri, e’1 fimo, e ’1 guazzo,
                             E di Borea, e del gol l’invitta forza
                             Lor non cangi in. miglior 1’ abito antico »
                             Tranne sol queste, ogni altra terra, o sia Di quel vario,color, che vezzeggiando Mostrar suole colomba ai collo intorno,
                             O fosca, o biondeggiante , o che il giacinto Rassembri, o’1 croco, aljor che trito, e sparso Di poche acquose stile appai- vermiglio,
                             O rugginosa, o mista ; o di qual s’offre Non diversa ragion', pur che satolla Sia di buon fimo, e più fiate esposta, Traendola dal fondo, al sole, e al ghiaccio,