l'educazione fisica delia donna (Lettera aperta) Signora, Voi mi avete chiesto: « Ora che la primavera s'approssima ed è essa appunto la stagione più propizia per gli sports, quali voi consigliereste di praticare maggiormente a noi donne? ». Io vi rispondo: « Anzitutto bisognerà che vi faccia un rimprovero. Chi vi dice che la prima- vera sia la stagione la più propizia alla estrinse- cazione della vita sportiva? « Voi, gentile signora, confondete forse, come in generale si confonde, sport e spettacolo di sport. Se volete dirmi che la primavera è la sta- gione più propizia per gli spettacoli di sport, io vi dò ragione e mi ritiro, o meglio, per l'innata cavalleria nostra, cambio rotta... nel mio dire; ma se volete parlare dello sport nostro, personale, di quella vita fatta di moto, di aria, di luce, di ca- lore, allora perdonatemi; lo è tanto propizia la primavera come le altre stagioni». Si può, se si vuole, far differenza da una sta- gione all'altra per la pratica degli sports diversi (per quanto ora, i bagni invernali informino, anche questa differenza accenni a scomparire), si può scegliere di estate un ramo di essi, d'inverno un altro e così via, ma da questo al credere che solo col bel tempo la vita sportiva debba e possa ri- fiorire, ci corre. Perchè, parliamoci chiaro, giacché voi me lo permettete, oggi le cose della nostra vita sono un po' mutate, ed essendo mutate quelle appartenenti agli uomini, è giusto che mutino, magari con mag- gior lentezza, anche quelle delle donne. Noi ci troviamo presentemente in un'epoca che si va orientando verso una perfezione fisica il più possibilmente completa. E questa orientazione, non è il mio parere, ma generale, la dobbiamo appunto a questo grande risveglio venutoci dalla pratica delle discipline sportive. Fino a pochi anni addietro (badate che il progresso è stato quasi fulmineo) noi dormivamo come tante... devo dirla la brutta parola ?... come tante marmotte. Da bam- bini ci si obbligava ad un'oretta o meno di gin- nastica, poi ci si teneva tutto il resto del giorno chiusi in casa al riparo dell'aria, come _ se non fossimo venuti al mondo (risaliamo, se vi piace, ad Adamo ed Eva, i rispettabili nostri genitori!) all'aria aperta ! Di estate qualche bagno, fatto con le cure più assidue del padre, della madre, ed anche, se occorreva, del dottore ; raramente qualche passeggiatina in montagna, ma quella bassa ; i pochi, pochissimi fortunati mortali che possede- vano un cavallo, si permettevano lo svago di una trotterellata nelle strade della città, e lo sport, che allora lo si sentiva nominare come una parola ostrogota, era tutto lì, confinato in pochi uomini ed in pochissime varietà. Pf Questo però, ad onor del vero, non è abitudine tanto antica, perchè se noi ritorniamo, con un pò' di pazienza nelle ricerche, verso il medio evo, tro- viamo nelle nostre terre una vita sportiva molto fiorente e varia, ma non è qui il luogo né l'ora. Il periodo di stanchezza, di rilassamento, di abbandono (ed a noi ha prodotto grave danno) è stato il nostro, quello cioè di mezzo secolo fa o qualche cosa di più, ed in questa rilasciatezza c'è tutto il segno dei tempi; forse abbiamo sen- tito il grande bisogno di riposo per aver compiuto l'opera grande della nostra indipendenza. Ho detto abbiamo, ma avrei dovuto dire hanno, egregia signora, perchè se gli sports furono trascurati e decad- dero, non fu certo colpa nostra, di noi, nuovi venuti al mondo, ma dei nostri genitori, dei nostri educatori; e della loro stanchezza io intendevo parlare. Il periodo di risveglio è di data recente, come dissi, e chi produsse tutto questo miracolo fu un ordigno di ferro, che, simbolo di forza, a noi la forza riportò. Voi lo conoscete. E' la bicicletta. Appena i primi appassionati infor- carono questo cavallo di acciaio fu come un fremito di vita nuova che corse violentemente nelle vene della gioventù, e se il ciclismo furoreggiò, entusiasmò, spinse tanti neghittosi a muoversi, elevando un inno alla forza, alla gioventà, alla salute, gli altri sports rifiorirono, ritornarono e trova- rono miriadi di appassionati anch'essi, ed ogni giorno un nuovo sport venne ad arricchirne la serie. Ed è così che oggi una gioventù lieta e sicura di sè s'impone e vive, è così che anche il livello morale ed intellettuale si va elevando, è così che la moralità pubblica ne guadagna, ed il lavoro si cerca, si anela con l'in- tima soddisfazione che da esso l'uomo probo e forte ricava. Tutto ciò è successo per l'uomo. Ab- biamo quindi nella nostra esistenza risolto una sola parte del problema, ci resta l'altra. L'uomo forte, vegeto, sano, sente il bisogno (è un bisogno dolce, che dalla natura di tutte le cose ci viene, ci preoc- cupa e ci... destina) di una compagna, ed è perciò che ora le cure nostre devono ad essa rivolgersi. Questa compagna dev'essere come noi. Dob- biamo quindi trarla da questa sonnolenza, da questa stanchezza che l'opprime e la rovina. Noi vogliamo la donna agile, forte, robusta, atta alle fatiche, refrattaria alle piccole malattie, insensi- bile alle intemperie non pericolose del clima, vo- gliamo insomma che essa possa vivere fuori della casa, all'aria, al sole, alla luce, senza sentir danno di tutte queste cose, le quali invece hanno sempre offerto ed offrono vantaggi. E per ottenere tutto ciò bisognerà fare per essa quanto per l'uomo si fece, addestrarla cioè alle discipline sportive. Ed eccoci, o gentile signora, al punto dal i, siamo partiti. Le discipline sportive non soni metodi, ma sono delle libertà. Mi spiego, gliarsi alla brezza mattutina, avviarsi per strada larga, alberata, far dei passi, muoversi spirare a pieni polmoni, prendere il sole 5 pelle, la luce, non è tutto ciò uno degli sp La Fratellanza, di Modena, squadra allieve, vincitrice del 1° premio, corona d'alloro, al Concorso ginnastico internazionale di Milano nel maggio 1906. più simpatici e facili? A chi è impedito un sì fatto ? E da questo ad una passeggiata in bicis! il passo è breve, dalla passeggiata in biciclett l'assalto di scherma, da questo alla partita di li o di altro giuoco alla palla, e poi il nuoto, ì nottaggio, l'alpinismo... non rompicollo, e,pei può, una galoppata od una fuga in automobile fuga... permessa, intendiamoci bene), un'ascera in pallone, quale è quello sport frequentato l'uomo che alla donna può essere proibito! modus in rebus, direbbe un latinista a buon cato, ed è appunto nel modo di profittarne gli sports produrrebbero, e spero produrli alla donna, i benefici effetti richiesti. E in questo elenco sommario fattovi non vate che le stagioni non debbono per nulla ei divise in propizie e non propizie? L'inverno ! Ma l'inverno ha delle giornate lissime, anche quando sono bruttissime, per sports, il pattinaggio, per esempio, e le pai giate all'aria fredda! Credete forse che cii scaldi più accanto al fuoco che all'aria api Io no, e se volete provare, fatelo. Il nostro e deve dall'interno andare alla periferia e no: ceversa, se si vuole star bene, sempre. Perciò io dicevo, gentile signora, che avre vuto cominciare con un rimprovero._ Nell'ai parlato di primavera propizia voi mi avete nascere il sospetto che solo ora, ai primi te voi siate venuta fuori di casa, lasciando to' malincuore, il calduccio del vostro salottino io quindi non posso fare a meno di dirvi avete torto. La vita non deve avere degli interine! sonnolenze, di abbandoni, che depauperai sangue, rammolliscono le carni, indebolisce muscoli e portano una completa rovina ali; nismo, la vita invece deve essere continuai" per essere tale, voi lo sapete bene dalla ve' definizione, non c'è che il moto. Lo sport, sports, se vi piace di più, non sono che 1 moto e moto. Basterà non fermarsi, non « donarsi, non farsi sorprendere mai dalla pi? Essa è un veleno lento, ma letale, e se non nel senso di danno vicino, almeno in qne» trasformare l'esistenza in una malinconia fonda, continua, che abbatte e corrode. Vi persuade ? La salvezza è tutta lì, ne! se? anche voi altre donne, l'esempio nostro. V secolo resterà memorabile per avere scosse messo in moto la vita e per aver ridato ali la forza, la salute, e con esse il coraggio. > ho forse avuto anch'io nell'obbligarvi » mia predica? Raffaele Peri" LaIEBPOLLET ITALIANA Automobili a Vapore : Vetture - Omnibus - (atnions - Vagoni - Vetturetta popolare a benzina - Chassis 8 HP: L. 4250 Stabilimenti in MILANO, Via Bernina. ,