— 95 — II. Sparsa per Roma la voce dei pericolo, in cui Ia vita di Niccola rilrovavasiche subito le case Co-lonna , Borghese , ed altri principi Romani li loro re-spettivi Medici al Collegio de’ PP. Calabresi inviarono per consultare sopra 1’ infermila dei Servo di Dio , che prognosticarono, sebbene pericolosa, e mortale, non pero affatto disperata la salute dei Beato : il che da questo risaputosi , disse al Medico della cura, che dopo tre giorni sarebbe morto, ed al P.Perdichizzi: Padre Coi-lega a riyederci in Paradiso (V). E dopo avere il Padre Correttore pregato , senza esporre il suo Cadavere, dargli subito sepoltura , e li suoi stracci al fuoco , lo supplico ancora chiedere al Santo Padre la Pontificia Be-nedizione , tanto era certo , e sicuro della sua vicina morte. Quindi a somiglianza della fiamma , che quanto e piu vicina ali’estinguersi / tanto piu riluce ; cosi nel nostro Niccola in quelli ultimi suoi giorni le vir tu tutte in vita da lui praticate , con piu di fervore , e spirito risplendettero. Invitta pazienza nell’ infermita, senza pun-to dolersi ; totale uniformita al divino volere, senza bra-mare o vita , o morte ; ilarita di volto in dissimulare il male; Speranza , e fiducia nella Divina Misericordia senza esitare obbedienza esatta ai Superiori, e medici; caritar somma verso Iddio; umilta profondissima; ed ansa ardentissima di ricevere li SS. Sacramenti, Quali fosse* ro li fervorila compunzione , e 1’ umilta nell’ ultima sua Confessione, non e si facile a descriversi; sembra-va agli occhi altrui il maggiore peccatore, che la terra calcasse , tanta era la contrizione dei cuore, ed il basso sentimento di se stesso ; con abbondanza di 1 acri me con-fessossi ; con vero sentimento , perdono , e merce a Dio chiedeva , ed il soccorso dell’ altrui preghiere implora-va perdono de’ suoi pretesi peccati ottenere. III. Bel vedere in quei giorni Roma tuita in motoj e specialmente li Colonna, li Borghesi, li Ghigi, li Mat- (4) Summ. Proc. n. 49 p. 322.