ni Eccellentifiimi , che in elfa fi può «edere , e cofi nella prima parte , come nella feconda , in modo ogni particella , & ogni parola accomodata al luogo fuo , ch’ella non ufcì forfè di mano a Matteo altramente difpofta , e ordinata di quello , ch’ella hoggi faccia , per opera no-ftra , e cortefia, e bontà di chi è olferuantilfimo di Voftra Eccellenza, e amico fopra tutti gl’altri huomini del nero, Dallaquale coli fatta diligenza , chi leggerà la ftoria di Matteo Villani , quali in quel modo apunto , ch’ella fu fcritta dall’Auttore, potràconofcereageuolmente, non pur quanto differenti fi ano a quelli tempi noftri, oltre molte altre colè, molti uocaboli, e modi di parlare, da quel , che furono dugento anni fono. Ma quanta liafiata ancora la dottrina di coloro3che3 dandoli ad intendere difaper’ognìcofa ,e non fapendoin quella parte piu di quello 3 che apararono dalla Balia, hanno, in cambio di dichiarare molti uocaboli antichi di quella lingua, & d’in fegnar quello 3 che non feppero,enon intefero mai, in modo fìorpiati, e mal conci, có i piu Urani lignificati del mondo , un numero quali infinito di uocaboli3che non è huomo , anche di mediocre giudizio , che in un medefi-mo tempo non pianga, e non rida, non pianga dico la mala uentura di quelle pouere parole mal conce, e non fi rida dell’arroganza, e poca confcienza dì coli fatt’huómi ni, i quali, lèriuendo per uender’ a minuto, falfano non altrimenti gli fcritti,ilibri, eie parole,che fi facciano certi ardili plebei le loro mercanzie. Ma lafciando quelli penfieri a chi toccano, accetti la bontà Voftra Illuftriflì-mo Signor Principe, l’hiftoria del fecondo Villano, da noi nouamente mandata in luce, con quella benignità, con che ella fuole tutte le cofe riceuere, che da i fuoi di-uotiffimi ferui, come noi le femo, fe le porgono, e leggendola, quando fi truoua meno occupata in cotefta cor te del maggior’, e miglior Re, che Rabbia hauuto mai la chriftia-