SopralEuangelio Jjufius esìjefa ,&c. 13g cabis leonem, <& draconem ? Se non perche tu fci quel dragon velcnofo, quello afpido/qucl bafilifco,chc hoggi Chrifto conculca,a cui [pezza il capo,a cui taglia le corna con le fueifteffe arme,a guifa di Da-uid contra Golia.Però troncarti il verfo Dauidico, per non allegar contra di te.Mavditevoi,conche bel modo lo confonde Chrifto. Scriptum eft, 7fon tentabis Dominum Deum tuum. E' peccato grande efpo-nendofi a pericolo, voler far proua della diuina potenza,- Io non voglio peccare, mi marauigliodite, chemoftri effer Dottor nelle fcritturc facre, che mi perfuadi apeccare . La fcrittura miinfc-gna. Quafi à facie colubri fuge peccatum. Non fi può tentare la diuina po- EccI,2a-tenza, che non fi pecchi. Quei che la tentarono nel deferto,pccca- B ronojo non lo voglio tentare.E pure non conofce la fua confufio ne il demonio,lo menafoprail Caucafo,òfopral’Olimpo,gli mo-ftra generalmente le prouincie,i reami del mondo,gli narra la gloria loro per allettarlo,le ricchezze,la pompale delitie, gli promette di farlo Signore,feinginocchiato in terra l’adora per DioO temerario , o sfrontato Satanaflo, che mai non hai lafciato il defiderio deldiuino honore. Queftoè ilgittarfigiù, Roma, che poco inanzi gli hauea detto, il precipitar nella idolatria. Lo hà condotto tanto alro.gli vuol far dar il crollo. Impara,Chriftiano,impara,co l’altrui pericolo la tua falute. Quefta è l’arte del Demonio, eflaltarti prima in gloria, in ricchezze,in fama, leuarti in aria,farti toccar le ftelle, C condurti poi allo eftremo calo, alTvltima rouina, Tolluntur in altum, vt lapfu grauiore ruant.Coù. fece ad Adamo,cofi a Giganti,cofi aNabu-chdonofar, cofi a Simon Mago,- Adamo fù cacciato del Paradi-fo,I Giganti furono difperfi, e gualcatala torre. Nabuchdono-for diuentòbcftia. Simon Mago cade dall’aria volando, & vccifc-fi,Non ti getta egli a terra,huomo,donna,ti tentaci perfuade,ti cir conuiene.ma non ti sforza. Non è Leon e, è Dragone folo, non ti diuora, ti infidia, tu date fteflo gli credi,da te fteflo gli confenti, da te fteflo cadi,da te fteflo pecchi, da te fteffo volontariamente difcen-di all’auaritia,alla vanagloria,alla iracondia,alla fuperbia,alla idola tria, tu da te fteflo pufillanimo, codardo, ti dai in preda aldiauok? deH’inferno.Spogliateui, fpogliateui, faldati della militia Chriftia-na,di quefta viltà di animo,di quefta codardia, Non fuggite di eflcr tentati,fuggite di eflcr perdéti.Imparate dal voftro Capitano di ftar laidi a i fuoi fieri aflalti, a no vi fmarrire.Egli argométa Tempre con tra di noi, con meri fafifmi,con argomenti obligatorij. Ti obliga a foftenere vn principio falfiflìmo,cofi ti conduce a vna concludono imponibile. Tu vedi quello che fece ad Eua,che non era troppo Pania,gli mife innanzi quefta pofitione,quando la condufle a mangiar il pomolyequaquam moriemini, fed eritis ficut Dij. O che falla pofitio- G™2?-ne, obligarti a credere, che fia bugiardo Iddio, il quale gli haucua detto, in quamnque die comederis ex eo , morte morieris.. Sai tu come Gen-2* bifo»