1^Del Lunedi, giorno vj. dì Quarefima,
vaìjin vna mcdefima ipoftafe l’humana.Zcce Gemini in vtero eius reper A
Cenef JJ. H/wnt.Pafsò nel Cancro.che retrocede,cominciò a retrocedere Iddio,comefi fece huomo. Si camina innanzi, quando dallevirtù fi và a gli honori, da’ meriti a’ premi) ; dalle fatiche al ripofo . Il noftro Chrifto andò fempre all’indietro , dalle virtù all’ingiurie.a i vituperi), a i flagelli, alla Croce, dalla Croce alla morte, all’infer no, ecco il miftico Sole, che retrocede nel Cancro.
Curua retrocedens, dum fertvesligia cancer^
O che caldo è al mondorquando il Sole è in Cancro. O che caldo
Rom‘	d’amore feceallhora ql Sole,a morire p ii nemici faoi.Cómedat Deus
charitate fuarnin nobis (dice S.Paolo).^«M curri inimici efìemus, Chriftus prò no bis mortuus eft. Di Cancro venne in Leone,quando con tanto vigore B Gencf.45. rifufcitò da morte a vita.Catulus Leonis inda,qui fefcitauit illumini Leo ne entrò in Vergine.O Vergine benedettalo beata madre di Dio.In te fola fi flette quel Sole, quei pochi giorni, che illuminò iknoftro hemifpero', fin che fall in cielo, & mandò lo Spirito fanto a fedeli. Tutta la fede era nella Vergine,ella confortarla gli Apoftoli,ella gli confolaua perche già era piena di Spiritofanto, daquell’iftate.chc de’fangui funi prete humana carne il figliuolo-di Dio Dalla. Vergi ne entrò in Libra nella bilancia,quando quefta parte terrena lafcia-ta,l’eleuò foprade’Cieli,& nel confpetto-del padre cominciò a pela' re nella bilancia i peccati noftri,col contrapefo de’Cuoi tormèti,& -, trouò.che di gran lunga.pefaua più il fangue fuo, che tutte le colpe *“* Iok6> noftre,onde Giob diffe poi. Ptinam appenderentur peccata mea, quibus ira merui,& calamitas,quam patior inftatera,quafi arena marii b<ec grauior appare^ ret.Dal’aLibrapafsò nelfegno dello Scorpione, quando a pena fall toin Cielo,cominciòlafuaChiefa ad eflcre afflitta daHebione,da Cherinto,da Simon Mago,da Maumetto, da tati heretici,che a gui fadi fcorpioni,comepiaceuoli, &domeftici amici, la trafiggeanoj Ezech>i. Si che ben potea dire, Subuerfores funttecum, & cunifcorpionibus habitas.
Dopò lo Scorpione, che fegno fcguelil Sagittario, non e vero? Sì.
Oime che gli è gran tépo, che Chrifto è entrato in Sagittario, non’ F&l o veSS° non dardi,non veggo fe non faette che volano.^ fagitta vo ‘ * ’9°’ lantein die, à negotio perambulante in tenebris .-Puòeffere,che tufi) cieca, che tu non vedi tanti,che hano’gliarchi tcffa faettarquefto,&quci lo? Aduocati,Solecitatori,Procuratori,che có le faette lorOj citatio ni, fupplicationi, appellationi, procure, & cauillationifcrifcono, & vccidono i pouerelli, gli fanno confumare in piatire,gli fanper-i Rcg.3 r. dere ogni ragione ? Confequuti funt eum viri Sagittari/, & vulneratus efb vehementer a Sagittari^. Hòr che dirai tu dunque, Chriftiano, s’egli ha fcorlo già otto fegni il noftro Sole ? & è tanto tempo che gli e nel nonoi’Non ti pare,che prcfto debba; entrare nel dccimolnel Ca Abac.2. pricorno ? Afpetta, afpetta, che non può indugiare. Si moram [•'-cerit, expetta eum,quia non tardabit. Egli è alle porte. Quello farà il tena-