ma co fi bene, c le reeitaua poi con prontezza tale, chepatcano veramentecofefue. Fecequefta pruouapiù d’una volta, vdendo predicare il Reuerendo padreMacftro lacomo Rofa di Randàz-zoCiciliano, predicator ordinario della Chiefa di San Franco* (codi Piacenza in quell'anno, & in quel tempo ; huomo di molta eruditione -, e di Jmolta fama. Quello, commofTe di modo il figliuolo, che oltre il farle vedere più volte ifperienza delle fue prediche, ch’egli recitaua in refettorio, l’imitaua talmente con i mouimenti, & co’gefti■ cheparea fuffe (lato nel predicar affidua-mente ammaeftrato, & eflercitato da lui. Onde auuenne , che egli ne fù lodato da quel dottiamo padre, a cui egliprefe ta-nfaf-fettione,che gli nacque poi defiderio grandiffimo di voler effer fuo Difcepolo , dicendo cglià molti, che fperaua conofcendo ianimo c’hauea , di poter fottola difciplina di quel buon padre, farli non picciolo predicatore. Per lo che, inuaghitofi detto-pa-dr.ealtr.esi, del bello fpirito di quel figliuolo, e della fua molta memoria ,hebbeà dire,che fcegli era aiutatoà ftudiare, & ad cfler-■cirarfi in quell’ufficio del predicare ,à che (Lvedeua tutto inclinato, farebbe riufcito huomo di molto valore, e grande nella Religione’, Onde offerendoli egli di pigliarlo per fuo Difcepolo,e chiefioloà i padri, l’hebbefacilmente, e lo menò fecoà. Carpi prisma,& poi in diuérfi altri luoghi, ne i quali.fù mandato dal fuo Generale per Guardiano , efecelo effercitar nelle lettere d’humani-tà, fiotto buoni precettori. La onde, in breue tempo, fece notabile progreffo,.& hauea coll famigliar! li Poeti, egli Oratori , clic non fidamente con gràndiffima felicità fifcruiuadi loro à (udì propofiti, ma fcriueuaanco in verfo & in profa , affai felicemente. Lo faceuaitail’hóra predicare le fede, fecondo ch’egli l’anda-uailìr.ucndo , e talmente l’ammaeftrò, che tofto diuenne dj molta fufficienza ,e che. da (elìcilo componeva egregiamente in qual fi voglia materia,-onde fi (parie la fama fua in tutti quei contorni, Scegli però diuenne caro (opra modo all’Illuftriffimo Signor Leonello Pio di Carpi, efin dall’hora, acquili© la feruitù dcll’Il luftriffimo Signorino figliuolo, che fù poi quel gran Cardinale , ch e (lato à tempi noftrr. Effendo dunque da quel Signor amato , efauorritoj Fùdall’iH.effo inuiatoà Vinegìa, madre, efautri-ce de’ uirtuofi , accioche luffe incelò da quei Clariffim.i Senatori, che allhora viueano, & acciò faceffe progreffo nelle Virtù, ’& ot-teneffeluògo nello (ludio di Padoua. L’j.nuiò,e raccommandol-loal Reuercndiffimo padre Arcangelo Generale di Crocichieri, Gremafco-, huomo di belle & ornate lettere »-e.di. gran-riputar rione, non pure con tutti quei Ciarlili ma Senatori, ma jetiandio contutta Vinegia;eche fommamente fi djlettaua di giouarc à fpiriti gemili. .Era egli (olito frà fanno., d.ifar predicar le felle jt 2 da