Della ter\a Dom. giorno xìx.dì Quarefima, Eph.j. Eccle.i. Ecclefia-ftici 24. Sap.j. Piai. 6. iCor.4. j.Timi. Pfal.87. Ecclefìa ftici. ; x. Ibidem, a.Cor.6. Hier.5. Eccl.i. & fili] excelfìomnes.O che gratia dunque èia noftra, che Iddio ci hab- A. bi accettati per tuoi figliuoli. Figliuoli del Regno per elettione^del la luce per giuftificatione, del giorno per difenfione, dello fplen-dore per intimailluftratione, dell’oleo per confolatione, dello fpo 10 per dilettione, delle nozze per elfentione, della libera per dignità, commenfali per auttorità, di obedientiaper perfettione, decanti per caparra della gloria, della fortezza,per molti meriti di perfe-ucranza, dei per trasformatione d’amore. Intendefte mai più la gloria voftra , Chriftiani ? E pure. O quanti fon rari quelli, che vogliono efler figliuoli di Dio. Quanto ègrandeil numero de’figliuo 11 di Bclial,de'fuperbi? de’figliuoli del mare,dell’iracondia?de’figli-uoli d’Agar,deli’auaritia?de’figliuoli d*Elàù,dc’golofi ? de’ figliuoli B della fornicatione,de’ luffuriofi? de’figliuoli dell iniquità de gli in-uidiofilde’figliuoìi del diauolo,de gli oftinatit'de’figliuoli della perditione degli accidiofi? Vergognateui,vergognateuià non voler ef fer figliuoli di quello voftro padre Iddio, che tanto vi ama. Eftote, eftote imitatores Dei,1,uùt fili] chariffimi. Ambulate in dilezione. Vedete vi pgo, Rom checofa ricerca da uoi S.Paolo.che poca cofa. che facil cofa vuole.che caminate per le ftradc dell’amore,pie quali hà caminato Chrillo con voi. E che cofa più facile fi può trouare ,ò imaginare in eterno di quella ? Troua quale ftrada tu vuoi, qual arte, & effer? citioti piace, cerca,ricerca.oime tutti fon faticofi,lo vuoi vedere? Ecco lo ftudiare è fatica. Qiù addit /dentiam, addit & laborem . L’infe-gnare è fatica Videte quoniam non filum mihi laboraui ,fid omnibus exquirentibus veritatem. L’orare, & il contemplare è fatica. Dà mihi domine fe-dium tuarum afllEhtricemfitpientiam , vt rnecum fit, & rnecum laboret. Il far penitcntiaè fatica. Laborauiin gemitu meo.L’operare manuale è fatica. Vj'que ad hanc horam, òr efurimus, & fitimus , & nudi fimus , laborantes manibus noeris. Il predicareè fatica . Qui bene prpfient , duplici honore digni fiat, maxime qui laborant in -verbo & dottrina. L’elìer foldato è fatica. La-bora fu ut bonus miles. L’eflèr gran maeftroè fatica. Vedi Dauid , che da fanciullo fù fatto Re. ‘Pauper firn ego, & in laboribus àiuuentutemea. Non fi può viucr quà fenza fatica. Si come il Pellegrino, che vien i n piazza, oue tante vie fanno capo, vna alta, vna balìa, vna fango-fa , vna netta, puòand-areper quale gli piacerà ; ma pure non an-darà in alcunafenza fatica,- coll noi, eleggiamo qual vita voglia mo ànoftro modo, deliciofa,pouera,uirtuofa,uitiofa,-none pofii-bilecaminarui fenza difficulrà.Se vuoi elfer ricco fiacco. Laborauit di-ues in < ongregatione fibftantiai.Se vuoi effer pouero, Ecco. Laborabit pauper in diminutione viflus.Se vuoi effer virruofo,Ecco.Exhibeamus nos/icut Dei minìHros in multis laboribus,in uigilifiin ieiunqs. Se vuoi elfer vitiofo.Ecco. Docuerunt lingua fiam loqui mendacium : ut inique agerent, laborauerunt. Dirò in sòma col Sari io.ridi cunfia,q fiuntfib Sole,et ecce in vniuerfts labor & a/ fliclioffiritus.Ma nellamare,nò fi séte fatica alcuna,anzi ogni cofa gra uedi-