T?V dunque Monfignor Cornelio Muffo, della città di Piacenza, X di famiglia nobile>& antica,per molte centenaia d’anni,fi come per gli annalidi detta Città fi troua. Il padre fi chiamò Francete© Maria Ceruato de’Muffì, difccfo da Nicolò Muffo, che fù di Caffè! lino di Muffi figliuolo,gentil’huomo molto honorato,e valorofo, nefuoi tempi, cofi nelle lettere, come nell’armi. La madre, che Cornelia Volpi era detta,fù della famiglia dc’Landi,nobile,& anti ca^gentildòna di vita molto lodata, virtuofa,e pia.Egli nacque i’an no,millecinquecento e vndeci,del Mefe d’Aprile,il Mercordì della fettimanafanta. La madre nel parto, per hauer voluto tempre ote feruar la fanta iftitutione Quadragefimale, fù per morire, e pafsò non poca difficoltà in partorirlo perilchericcorrendoella all’aitt to diuino. & a fuffragi della gloriola Vergine, edi fan Franceteo, come molto fua dinota, Se alla Chiefa a lui facrata, vicina,fece voto,chete per interceffionefua, il Signor le Iacea gratia di liberarla da gli intenfi dolori,da’quali ella fi trouaua oppreffain quel parto, edi concederle figliuolo mafchio,lo dedicarebbe al fuo Canto terni gio nella ferafica fua Religione. Et cofi hauendo Cubito di cuore fatto il voto,per interceffione del beatiffimo padre fan Francefcoj fù effaudita dalla bontà del Signore, e liberata da quei grani dolori , ottenendo la richieda gra’^t. Venuto il tempo del fuo battefi-mo, piacque al padre,che te gl’imponeffè il nome di Nicolò,nome già del padre fuo,e per memoria di lui; cofi Nicolò fù chiamato.. E, prima che arriuaffe all’ottauo anno della fua vita,fi moftraua co sì diuoto; everfo i Cuoi maggioricofiriuerente, che con grandite fima prontezza, & allegra fronte, efleguiua quel tanto gli era coni mandato. In quelli anni puerili, fi (copriua in lui vndefiderio grandiffimo d apparar lettere, percioche tencua tempre libri in mano, nè fentiua altro maggior diletto, che di leggere, e di fape-re ì e però in breue tempo, imparò più di quello cheportaua laca pacità della tenera età fua. Circa il nono anno, tendogli morta la madre, ch’affertuofamcnte l’amaua; è Capendo egli il Voto, che di lui ella hauca fatto,- cominciò profondamente à confideraruì Copra; e finalmente deliberò fodisfare à quanto haueapromeflo fua madre ; penfando con quefto, douer riufeire molto grato al Signóre; la ondes’eleffc d’entrare frate Conuentualc di fan Francete*), nel Conuento fuo di Piacenza. Accettato dunque da quelli padri, di Nicolò che fi chiamaua prima al fecolo, volle effer chia mato fra Cornelio, nella Religione, per memoria di fua madre, ch’egli teneua tempre fifla nel cuore ; e nella qual Religione, attendendo egli alle buone lettere ,& alle virtù fante; fifeoprì di fpi rito cofi gentile, e dotato di memoria cofi eccellente, ch’era dì granmàtauiglia,e di ftupòré à tuttifintaffibche ftandó egli ad Ydir le prediche che fi facciano tal’hoia nella Chiefa 3 le apprende-uà