EPILOGO. £ano gettati al fuoco , ad arder Tempre. Il Venerdì, con la bella hiftoriadi Naaman leprofo, cuiHeli-feo fe lattare nel Giordano, & guadilo, moftrai vn’acqua, che fen-za molta difficoltà aderge, & laua tutte le fcorrettioni, & tutte le macchie di qftì libri,l’acqua della penitenza, & della fanta cófeffio ne, Et perche i peccati non pure imbrattano, ma ferifcono Vanirne , però non bada lacquache laui, ma habbiamo mifterio del Foglio, cheguarifcale piaghe. IlMartcdì, Moftrai checorrendo noi all’acqua Valutare,il Signore , per l’infinita fua liberalità precorre, & dacci Voglio della fua gratia:ben oglio d’oliua,ch’è (imbolo di pace, perche fi rappacifica Iddiocon noi,Cancellando tuttelenoftrecolpe, <5c riccuendoci come cari figliuoli,con accrefcimento fempre d’amore. A quello fcopo tirai la Hiftoria della veneranda Sunamite>laqualedal profeta hebbe quel miracolo sì grande dell’oglio,che crebbe con tanta fua marauiglia tempre ne5 vafi. Il Mercordì, Contra di quelli, che la libertà dell’arbitrio noftro negano in tutto, fiotto pretcfto d’inalzare la Diuina gratia, inter pretandol’Epiftola de’precetti diuinffeci vedere,che non baftaor dinariamentelagratia, ma è ncceffario,chei’huomo come feconda cauta le cooper i,oflcruando quanto più può; & con una ragion facile loperfuafi, però che la gratia è come la forma, l’huomo come la materia ; & è pur chiaro, che nè la forma fola, nè la materia fola , ma il compotito è quello ch’opera . Dunque, nè la gratia (ola, nè il libero arbitrio Volo, ma I nno, & l’altro, quello prima , & quello poi,ci conduce all’eterna Valute,con l’otferuanza de’ commandamenti d’iddio. IlGiouedì, Con Gieremia, ( perche quefti commandamenti no fi fanno fenó fono vditi)moftrai,quato fono ncceffarj i predica tori.i quali con tante fatiche loro gli infegnano a popoli;& qui di feorfi del premio grande c’hanno quelli che gli odono , & all’incontro, come fiano degni di grauiffima punitione quelli, che gli difpreggiano , & non gliafcoltano, a’quali per confufion loro minacciai di voler andare apredicar loro (u le porte dc’loro palagi . Ouepoifcaldato, entrai in quella parola. Stain porta domus Domìni, <& predica verbum, & con l’Apocaline, fìlofofai fopra le dodici porte della Città d’iddio. Il Venerdì,All’acque della contradittione, fermando il popol mio infegnai quanto fiano più degni di pena coloro,che sì attenta mente odono i predicatori, &poi non offeruanole fante parole loro,fienili a i Giudei perfidi,& oftinati, i quali fempre furono ribelli aMosè, & Aron.< ui nondimeno moftrauano di riuerire, & ammirare Indi lungamente vagai per ifcufarci cattiui Prelati,s’al-cun ve n è, muiìrando, che i peccati graui de’ fudditi, fanno bene ipcftò