Sopra l'Epìftola, Fratres e slot e, &c. jj j A San Paolo nel principio dell’Epiftola. Vi ricordate di quelle altre fue parole, Romani ? Imitatores meiefìote, ficut & egoChriffàQ) come x.Corn. lo dille chiaro.Io no fon Pvltimavoftra ideale hriftiani,dicelA.po Itolo, fon vn ritratto anch’io del noftro Chrifto.O quante cofe mi mancano, fe non potete giugnere all’idea ancor voi, giugnete al ritratto. Niuno vi è giunto fin’hora a quella idea. Non vi difpera-te,nè per quei,che la vedeuano dalla lunga nel telìamento vecchio, nè per quei,che la vedeuano da prelfo nel nuouo . Lafciamo Ilare gli Ethnici, diciamo de’ padri noftri.Noè non fi inebriò di vino ? Loth non fece quel brutto incedo ? Mose non peccò alle acque di incrcdulitàt’A braam non rife alle parole di Dto?Dauid non fù ho B micida?San Pietro non rinegò?San Paolo non fù si fiero ? Tutti gli Apolidi non dicono.5i dixerimus,quiapeccatum non habemus,ipfi nos jedu i.Toan.r. cimus,& ventas in nobis non efi ? Abele,che per eccellenza è dimandato ilgiufto,e Gio.Battifta fantifìcato nel ventre materno,non furono ambi concetti in peccato originale?Maria non hàgiàhauuto tenebre di peccatojma pur è fiata purgata da i nuuoli della ignoranza; e coli piena digratia non intefe già,quando ilfuo figliuolo ledif-fe./dn nefeiebatis, quia in bis, qua patris mei funt, oportet me epe 1 O che rara perfettione, Adunque la vera idea è quella del noftro Chrifto. Miratelo con gli occhi della fede, imitatelo con le opere . Imitatores Elei efiote ; ficut filij chariffimi .Vedete vi prego con quanta viuacità ci G eccita S. Paolo. Ógni figliuolo debbe imitar il padre, altrimenti de genera, è detto fpurio. Ma molto più colui, che fopra gli altri figliuoli è tenuto più caro. Voi fete figliuoli di Dio, Chriftiani, per adottione ; fctegiàcariffimi alla maeftà fua.- cari comehuomini, che hauetela imagine fua nelle anime voftrc; più cari per il Battc-fimo, che hauetela gratia con le virtudiinfufe, fede,fperanza,c carità; cariffimi per la heredità del Paradifo,che egli vi hà promeflò ■ Dunque perche non l’imitate? perche degenerate dalle opere fue ? Efiote ,eflote imitatores Dei,ficut filij chariffimiX) fe tu fapeflì la gloria grati de,che è, efler figliuolo di Dio. Io non tela voglio dichiarare altri- . menti, le non per li nomi honoreuoli, chegli dàlo Spirito fanto. Gli dimanda'figliuoli del Regno,figliuoli della luce,e del giorno,fi gliuoli dello fplendore dell’oglio,figliuoli delle nozze,figliuoli del la libera,figliuoli cómefali del pad re,figliuoli di obediétia, figliuo- Manali de Santi,figliuoli della fortezza,& all’vltimo Dei. Bonn femenfunt i.Theflft.” filij regni.Omnes vosfilij lucis eflis,& filij Dei. fislunt dominatori vniuérfa terra . Nunquidp^n,.^ Mar 2 cum illis effionfus ? Efimquidfilij nuptiarum debent ieiunare i ESìisfilij li- Gal.j." bera, non ancilla. Filij tui ficut nouella oliuarum in circuitu menfa tua . Quafi Piai.127. filij obedientia , non configurati prioribus ignorantia veflra defiderijs. A/osfi-'^^1' lij fandiorum fumus, & expediamus illam vitam, quam Deus daturus edi his, SlSg.i. qui fidem numquam mutant abeo. E Slot e filij fortitudinis. Ego dixi Dij efìù, Piài.ai. Quad. del bjtQnto} Parte!. Li 3 & IFti funt filij fblendoris olei, quafi af Zach «-Z? ■ f Clf. fan,fi I, fi Ji