EPÌLOGO. egli hauea,impoucritoper noi del tutto,all’ultimo ci diede a mar giare le fue proprie carni,& a bere il fangue. La fera poi delGiouedi, in principio moftrai, che come altre Volte haueua vinto in amore ogn’altro amico, quella notte facra-tavinfe fe fteflb. Indi perche illagrimardefoldatifopraTanimo-fo Capitano, a tradimento da fui famigliai morto, poco gli gio-ua, fe non lo può rihauerein vita, ma colui tra guerrieri moftra d’amarlo fopra gli altri; che tutte le forze riuolge contra il tradito re. Et poi che la vita non puote difendere, difende la fama, sfidando chi l’uccifein publico (leccato, &con Tarme valorofamente, prouandogli, ch’egli meritaua la morte , non il fuo Signore.Io da parte lafciatii pianti, & i fofpiri , per la morte di Chrifto, Capitano della noftra militia, feci vn duello, sfidando tutta la Giudea a guerra finita meco, per difendere l’innocenza fua contra di lei, ch’a tradimento l’hebbe nelle mani, e Tvccife . lo mi elefiì il campo , & ella l’arme. I giudici, furono tutti gli afcol-tanti . Comparue dunque la sfacciata Giudea , con diccifettc arme , che furono diccifettc ragioni, con le quali prouaua,chc Chrifto haueua meritato la morte. Come io mi portaci, Signore, in quel combattimento per gloria del noftro Imperatore, l’vdirete poi da quei che furono prefenti, & Ugnarono i colpi. Ma lo potete anco fino ad hora conofeere, che fe fù tanto crudele, & fero quel popolo contra il Dio delle gratic, come farebbe (lato a me maimanfueto,òpio, fem’hauelfe vinto ? Vinfc,vinfe, ilvo-ftro picciol (oldato .Signore, datene lieto, tutta l’armata Sinagoga delle genti Hebree. Non lodate già il mio valore, o la mia for-za.conofcete folo la ragione ch’io difendeua. Così alla fine,per fcal dar i Chriftiani petti,contra la crudeltà de’Giudei.come Marc’An ionio,deplorando la morte di Giulio Cefare,in quella oratione,al l’ultimo cauò fuori quella fua camicia,con tanti tagli di fpade,ein fanguinata tutta,& moftrollain publico. Onde nacquero fonti di lagrime negli occhi di chi la vidde,moftrai anch’io nócamifeiuo la ovefte.ma la carne, o il corpo di Chrifto infanguinato, trafitto, lacero, & morto. Edopòvn lungo pianto ch’io feci, narrando gli afpri dolori fuoi, ch’io diuifi in cinque faci, alludendo a quelle parole. Fafiiculus Myrrha dilegui meus.Pcr amor fuo, perdonai anco la vita al perfido Giudeo,che per ragion di guerra,poi che non voi fe mai renderfi.comeagiuditiod'ogn’un douea, tanto fù Tempre oftinatOjfenza mia colpa,poteua vccidere. Il dì, trionfale,& gloriofo di Pafqua,in fua confufione moftrai, che non hebbe mai tanto opprobrio nella fua morte,che nò hauef fe maggior honore nella fuarediuiua uita.Così come alla fua Paf-fione feci vn fpettacolo di guerra,& di dolore, alla Refurrettione dipinfi felle} plaufi , allegrezze, in terra, e in Cielo. Lafeiando dolenti