ET 1 L o q o. fpeffb peccare i prencipi,perch’in vero Mosè,& A ron,i quali a qfté acque peccarono, sfidandoti della bontà d’iddio,nò che nò potette come fi crede,fare ftillar’acque da vn fatto,per dar bere aU’effercito, ma che non volefle,concitarono a furore,& ira, hebbero occafio-nedi quella diffidentia da’ peccati grauiflìmi, di quella fempEe contumace Sinagoga.Perciò oue communemente, il volgo dice, che la mala vita de’ capi chiericati,fa co’l cattiuo cffempio dannare la plebe.Io all’incontro ditti,che (e i laici faranno buoni,meritaran no, che laDiuina bontà gli prouegga de fanti Paftori. Et qui di-feorfi nel vecchio teftamento, inoltrando, che quando i fudditi erano a Dio ribelli, non hebbero mai fe non cattiui prencipi. Onde è gran marauiglia, c’hoggidì in tanta infolentia de popoli hab-biamo fi cortefi Signori, che dourebbono effer infernali non huo-mini,per caftigarci de’ noli ri tali,& tanti eccelli, onde poi 11 Sabbato.gli indufli a ringratiar per ciò la bontà d’iddio, cantando con la Vergine. Quia fecit mibi magna,qui potens eft,& fanfìum nomen eius, Benché difeendendo poi all’efpofitione di quel verfo mi dilataffi molto nelle grandezze della Madre d’iddio, defedando quàto potei l’empio errore d’Aquilone,che fottopretefto di ricor rere alla mifericordia Diuina, difpregia tutto il coro de’ Santi3 & Sante. Ma,Perche dalla predica del Mercordì.la quale trattò la neceffi-tà d’ofleruare il Sacro decalogo dell’antica legge, alcuni non pren-deflero errore, (limando che non baffi al chriftiano l’Euangelio, per piacere a Dio,& faluarfi,ma gli conuenga ancora giudaizare. La Domenica quarta, con San Paolo, moftrai che la legge He-brea ceffata del tutto, non altrimenti che ceffi la pedagogia de fanciulli,quando crelciuti a gli anni dell’età perfetta, diuentano del-l’alte difcipline fotto maggior maeftri capaci.Indigli Hebrei inna-zi che veniffe Chrifto,da Mosè,come fanciulli,da pedagoghi, erano tenuti fempre interna,& in fpauento:venuto Giesù,cefsò il timore , & cominciarono, quafi già fatti huomini, per amore della virtù,darli all’Euangclio fanto,fi che oue prima per la legge fcritta in pietra,l’huomo era feruo , ritrofo,eduro, che non vbbidifceil pad rone,fe non con la sferza,per la legge della gratia poi feri tta nel le tauole del cuore,cdiuentato(mercè di Chrifto,)libcro figliuolo, pieno d’amore;& quello fù tutto il mio fcopo,queliafettimanafe quente, di fpiantare la legge Giudaica , & edificare l’Euangelio Chriftiano . Però Il Lunedì, con 1 hi ftoria delle due meretrici, le quali dinanzi Salomone contendeuano,ciafcuna dicendo,che il figliuol viuo era il Lio, & dell’altra il morto;dichiarai, che fempre la legge fu infoffi-cientea preferuare gli huomini dalla morte fpirituale. Però tante volte lo Spirito fanto la domandalegge di morte,come materia,& occa-