EPILOGO. che quantunque immutabilmente nelConciftoro delle treperfo-nediuine fofle cosi determinato , nonfù però adempiuto lenza l’humane preghiere. IlGioucdì, con Gieremia moftrai quanto fia necelfario orando, fidarli d’elfer fenza fallo eflaudito,introduffi i Magici incanta menti,che fono del tutto uani fenza la fede. Moftrai Pallade ch’ad Achille dicea?, Veni ego pacificatura tua iracundiam, fi credideris, A perii i fonti dclli Euangclifoue tante volte pria che faccia miracoli Chri fìo.dimanda, Creditis quod hoc pofiìm fiteere vobis? Et poi, Omniapojfibilia funt credenti, &aP ietro quando cominciaua affondarli, Modica fi-dei, quare dubitatiti Così diffi.laChriftiana legge dimandarfi legge di fede,non pure,perchebifógni credere cofcinuifibili,& fopra nata rali.ma prima,& principalmente,perche è nccelfario hauer fiducia nella bontà Diuipa,all’incontro delli Hebrei, ch’in fe fteffi foli fi-dandofi,& ne’ meriti loro,fono fiati con gran ragione elclulì dalla gratia d’iddio. Però con voce grande intonai quella parola profetica . tJMaledifius homo, qui confidit in homine,&c. Il Venerdì poi,con l’elfempio di Giofclfo da’ fuoi fratelli venda to.feci vedere, & toccare,quanto fia vero ch'èpernitiofa cofa fidar fi i n huomo.cagion di quella fera pelli ma dell’i nu id ia, che d ai d ia-uolo vna volta al mondo nata,tra gli humini non morì mai,però, fi Sabbato, inuitai ogn’huomo,& hora inuito voi Signor mio, di cantar con la Vergine. Et exultauit fyiritus meusfin 7)eo Saluatoremeo. Non in homine, nequeinalio, nequein meipfo. Aggiuntimi poi quell’altro verfo. Quia reffiexit humilitatem ancilla fine. Ecce enim ex hoc beatam me dicent omnes generationes.Et perche potrebbe parer voce fuperba quella, Eefiexit humilitatem, quafi ch’iddio, per il merito dell’humiltà fua, fontina d’ogni virtù, 1’haueffe tanto aggrandita. Io feguendo la lin gua latina, efpofi quella humiltà,non per virtù , ma per baflezza, Non omnes arbufia iuuant, humilefih mirica. Moftrai quello efler il vero fenfo del Cantico al cui originale Greco dice Ttwwrr, da mm?/, Perfuadendo indi ogni noftra fiducia douereffer in Dio,&niuna nelle noftrevirtudi 5 però che quanto più vili, & piccioli fiamo, tanto più hauendo l’occhio a lui, fi degna affidar fopra di noi lo fguardo della fua mifericordia, ilquale fenz’altro ci può far beati molto più, ch’Apollo non fa co’ raggi fuoi tutte le campagne gio-iofe, & liete. La Domenica terza contra il vento d’Aquilone,fondai vna torre falda,& immobile,che non badi nè il credere,nè il fidarli in Dio, Mabifogna imitar Giesù nelle buone opere, & con l’Epiftola di S. Paolo, depinfi Chrifto, come vn libro,all’clTempio di cui fi debbano emendare i libri delie confcicnze noftre,per infiniti peccati tutti feorretti , a fine che quando fi apriranno il dì terribile del Giuditio , vedute tante mende , come pernitiofi , noti lì ano